L’Aquila. L’ASM è in profonda crisi economica e la sua capacità di erogare servizi essenziali alla città è a rischio. Lo denunciano in un comunicato stampa i consiglieri comunali Paolo Romano (L’Aquila Nuova), Massimo Scimia ed Elia Serpetti (Il Passo Possibile), che accusano la Giunta di aver impoverito l’azienda con scelte di gestione errate.
Secondo i dati del bilancio 2024, l’azienda avrebbe registrato perdite per 170mila euro, un crollo del patrimonio netto e un indebitamento complessivo di 8,85 milioni di euro, di cui la maggior parte dovuti ai fornitori. Nonostante l’incasso del risarcimento assicurativo per l’incendio del 2023, la liquidità disponibile ammonterebbe ad appena 1 milione di euro. A questo si aggiungono ritardi nell’acquisto di nuovi mezzi, che hanno causato un aumento del 68% sui costi di noleggio nel 2024.
La situazione, secondo i consiglieri, è destinata a peggiorare nel 2025, a causa della presunta mancanza di contributi straordinari da parte della Regione e del Comune. “Senza liquidità, sono a rischio raccolta rifiuti, spazzamento e servizi cimiteriali”, affermano Romano, Scimia e Serpetti. “La città si troverà a pagare due volte: prima con le tasse, già al massimo, poi con disservizi e buchi da ripianare”.
“Le situazioni di cronicità non si fermano qui ma coinvolgono anche lo stato di precarietà degli interinali dell’ASM determinata dalle responsabilità della politica di governo che, per benefici e interessi trasversali, lo ha sdoganato, gestito e manipolato per anni;” sottolineano i consiglieri, “nel 2024, su 151 unità di personale, ci sono circa 60 interinali, di cui 40 con un impegno annuale e 20 con un impegno inferiore a sei mesi. Il rischio concreto è quello di creare una precarietà strutturale che la Giunta Biondi ha sempre propagandato di voler abbattere”
La situazione, già grave, è aggravata dalla mancanza di un nuovo Amministratore Unico dopo la decadenza del precedente, il quale, prima di lasciare l’incarico, avrebbe segnalato difficoltà nel pagare i contributi INPS e il rischio di fermo dei mezzi. I consiglieri si interrogano sulle ragioni di questa gestione: “È solo inadeguatezza a governare o dietro questa situazione si nasconde un preciso disegno politico? Forse la Giunta punta a far entrare un privato nella compagine societaria?”.
Per far fronte alla crisi, i consiglieri propongono una serie di soluzioni: un aumento del corrispettivo nel contratto di servizio, la ricapitalizzazione dell’azienda, un piano industriale serio, un contributo straordinario immediato e lo stanziamento di fondi pluriennali per i servizi di manutenzione del verde. “La città non può essere fatta di sola apparenza e divertimento, ma deve essere fatta soprattutto di contenuti, di una qualità dei servizi adeguata”, concludono i firmatari del comunicato.