L’Aquila. In occasione dei 50 anni trascorsi dai moti di Stonewall, L’Aquila celebrerà il suo primo Pride, organizzato dall’unione studenti cittadina. Nel mese di Giugno del 1969 la comunità lgbtqia+ newyorkese insorse contro la polizia dando inizio ai movimenti di liberazione gay, dopo l’ennesima irruzione della stessa nel Stonewall Inn, un gay bar di Manhattan. Da quei giorni di 50 anni fa, ogni anno, giugno è il “mese dell’orgoglio”, durante il quale si organizzano in tutto il mondo giornate per ricordare ciò che accadde a Stonewall e per continuare la lotta per la liberazione sociale della comunita lgbtqia+.
Queste giornate sono ancora molto importanti, soprattutto realtà come L’Aquila, una città nella quale non c’è ancora una comunità vera e propria di lgbtqia+.
“Vogliamo portare anche a L’Aquila questa celebrazione dell’amore in tutte le sue forme, e ribadire con determinazione che l’amore non conosce diversità, che tutti hanno il diritto di esprimersi e che qualsiasi azione discriminatoria è da considerarsi come un grave attacco alla dignità umana”- hanno commentato gli organizzatori dell’evento- “Ancora oggi la maggior parte delle persone lgbtqia+ si muovono dalle città più piccole per trovare un senso di riconoscimento nelle grandi metropoli. Nessuno deve nascondersi in casa propria. Per questi motivi è ancora importare partecipare ai pride. Ad oggi nessuna amministrazione all’interno della città ha preso provvedimenti in favore della comunità Lgbtqia+.”
La lotta alle discriminazioni deve partire dalle scuole e dalle università, per arrivare a un cambiamento radicale in tutta la società.
In questi ultimi anni abbiamo assistito a molte forme di violenza nei confronti della diversità nelle nostre scuole, conseguenza di una società ancora non libera da pregiudizi e stereotipi (alimentate da frange estremiste e populiste che sembrano prender sempre più piede nel nostro paese).
“A scuola dovrebbero insegnarci che la diversità è ricchezza e che l’unico modo per combattere i pregiudizi è attraverso il sapere e la conoscenza. Tutto l’odio e la violenza deriva anche dal fatto che la scuola ripropone modelli di gerarchia patriarcale ed etero” hanno concluso gli organizzatori.