L’Aquila. Sono mesi che attraverso comunicati e conferenze stampa, non ultimo il 21 febbraio scorso, l’assessore Bignotti ha cercato più volte di sensibilizzare i genitori morosi a saldare il debito che questi hanno nei confronti del Comune di L’Aquila riguardo il servizio delle mense scolastiche.
Ad oggi sono oltre 1500 le famiglie che non hanno ancora versato regolarmente la quota per il servizio erogato prima del lockdown, pari ad oltre il 30% degli utenti, per un totale di oltre 86mila euro di mancati incassi. Come più volte evidenziato a non pagare sono soprattutto gli utenti con Isee alti, che da tariffario dovrebbero corrispondere al massimo 2,88 euro per pasto.
Nel corso dei mesi sono già stati messi in campo una serie di azioni volte al recupero dei crediti nei confronti delle famiglie morose, famiglie che sono state contattate più volte tramite sms, eaccomandate, via telefono e si è dovuto fare ricorso anche all’avvocatura comunale. Dopo la conferenza stampa di febbraio era stato emesso anche un nuovo avviso che prevedeva che se entro le festività pasquali tutti coloro che avevano un debito superiore ai 30 euro (pari a 714 utenti), non avessero saldato le pendenze, sarebbero partite le raccomandate in cui si sarebbe annunciata la sospensione del servizio. Ovviamente con la sospensione dei servizi educativi e scolastici a causa dell’emergenza Covid-19, anche il servizio mensa è venuto meno e di conseguenza anche questa procedura. Faccio quindi notare ad alcuni consiglieri comunali dell’opposizione, che strumentalizzando il problema danno ancora una volta una lettura distorta della realtà, che i bambini non hanno alcuna colpa e che sono i genitori a dover saldare il debito, ed inoltre che le famiglie con Isee molto basso già sono esenti dal pagamento della retta oppure pagano solo qualche centesimo per pasto.
Non è quindi un problema di povertà bensì di senso civico e legale: sono somme da recuperare, le azioni che si sono messe in campo vanno in questa direzione e non si può trovare nessuna giustificazione a questo atteggiamento di morosità. Concludo ricordando anche ad alcuni esponenti della sinistra locale, che il regolamento comunale per l’erogazione del bonus economico straordinario, che prevede una soglia Isee massima di accesso al beneficio pari a 6mila euro, fu approvato nelle passate legislature proprio dal centrosinistra, quindi questi esponenti dovrebbero fare un migliore uso della memoria prima di rilasciare dichiarazioni inopportune.