L’Aquila. È morto Bruno Ludovici, ex amministratore dell’Aquila nella Giunta Cialente. Deceduto in una struttura sanitaria in Lombardia, dov’era in cura. “Voglio ricordare di Bruno la tenacia, la dedizione al bene comune”, ha ricordato Goffredi Palmerini, “il suo impegno operoso per la difesa e la valorizzazione dei beni civici di Assergi, il borgo pedemontano del Gran Sasso dov’era nato e viveva. Per il suo paese e per la sua crescita Bruno ha dedicato con passione una vita”.
Negli anni Settanta assunse l’iniziativa di costituirvi l’Amministrazione Separata dei Beni d’Uso civico, attraverso la quale ha valorizzato il patrimonio demaniale dei naturali di Assergi – terreni boschi pascoli ed aree demaniali – facendo nascere Società Cooperative che hanno dato e danno lavoro a diverse maestranze.
Numerosi i progetti e le iniziative promosse per la cura del patrimonio ambientale e boschivo delle terre d’uso civico, come le azioni intraprese nei confronti di privati ed enti pubblici nel recupero di indennizzi per l’uso di aree d’uso civico, i cui proventi sono stati devoluti ad opere di pubblica utilità.
Dell’amministrazione separata Bruno è stato presidente in più mandati. Quattro anni (1994-’98) in Consiglio Comunale, con l’amministrazione guidata da Antonio Centi, ha lavorato con passione in favore della comunità e degli interessi di Assergi, talvolta non sempre compreso. Andato in pensione dalla Regione, negli ultimi anni si era dedicato assieme a sua moglie Ivana Fiordigigli – docente di materie letterarie in quiescenza e assidua studiosa di storia e tradizioni locali – e ad altri volontari dell’Associazione culturale, a riscoprire e valorizzare la storia di San Franco di Assergi, l’eremita del Gran Sasso, protettore del paese, anche attraverso convegni e iniziative culturali, sfociate nelle celebrazioni (nel 2020 e anni seguenti) dell’Ottocentenario della morte del Santo.
“Ciao Bruno. Mi spiace molto”. Ha dichiarato l’ex sindaco Massimo Cialente. “Non dimenticherò mai il tuo ruolo nelle problematiche degli usi civici, il tuo impegno appassionato e soprattutto la grande preparazione con la quale affrontavi le questioni. Grazie a te capii e cercai di affrontare al meglio dei nodi che ci attanagliavano da decenni. Un abbraccio alla tua famiglia”.