Civitella Alfedena. La lettera d’addio della comunità di Civitella Alfedena all’amata orsa Amarena. In una lettera il sindaco Giuseppe Rossi esprime la tristezza della popolazione per quanto accaduto.
“Come comunità di Civitella Alfedena, la vogliamo ricordare cosi Amarena. Bellissima, con uno dei suoi cuccioli, come orsa, come animale selvatico, come simbolo del nostro Parco e della nostra terra. La notizia della sua morte violenta ci ha sorpreso e sconfortato.
Scriviamo solo ora qualche parola, poiché abbiamo voluto riflettere, poiché crediamo che ci sia bisogno di pensieri e dialogo, non urla, non semplice indignazione. Esprimiamo la nostra vicinanza all’Ente Parco, che vive un momento difficile. Tutelarsi da questo atto violento e illegale sarà sua responsabilità.
La gestione della popolazione di orso marsicano nel territorio del Parco diventa sempre più complessa, molte sono le componenti critiche. Bisogna avere fiducia nel Parco, dialogare con i suoi responsabili, cercare uno scambio, lavorare insieme. Amarena era un’orsa confidente, frequentava troppo volentieri i centri abitati, e purtroppo anche aree dove la coscienza pubblica di tutela della fauna selvatica e della natura è rimasta indietro, e vive ancora di troppi conflitti, pregiudizi, ignoranze.
E l’ignoranza e l’aggressività ad aver ucciso quest’orsa, ad aver condannato a un futuro di non libertà i suoi cuccioli, ad aver compromesso una discendenza da un’orsa prolifica e giovane, quindi ecologicamente importantissima. Che ruolo devono avere i sindaci, le amministrazioni e le comunità del nostro territorio per favorire forme di convivenza più equilibrate, dove il selvatico può restare tale senza correre costantemente il rischio dell’estinzione, della morte? In che modo dialogare attivamente con le popolazioni locali che in parte vivono ancora di attiviità legate alla terra, come allevamento e agricoltura? Esiste davvero un “modello Abruzzo” di convivenza e di rispetto della fauna selvatica? Di rispetto profondo, ovvero di reale coscienza ecologica e naturalistica? o la fauna selvatica è ed è diventata solo un’opportunità economica, una forma di propaganda a fini turistici? E il turismo presente nel Parco è un turismo realmente rispettoso degli animali selvatici e dell’ambiente naturale? Forse dobbiamo porci e riporci queste domande, insieme agli abitanti dei nostri paesi e insieme alle autorità pubbliche (Parco, Comunità del Parco. Regione, Ministero).
Durante le stagioni turistiche esistono tuttora moltissimi comportamenti impropri dal punto di vista del rispetto della natura e dei regolamenti del Parco, è sotto gli occhi di tutti, soprattutto di chi ha davvero a cuore l’integrità ecologica di questo territorio. Come educare turisti ma anche abitanti ed operatori del territorio? Come far evitare questi comportamenti? Gli abitanti dei nostri paesi, i comuni cittadini e gli operatori economici, devono essere degli alleati del Parco nel suggerire al turista i più giusti comportamenti, e dovrebbero anche vigilare e frenare molti comportamenti sbagliati. Amarena forse era “troppo” famosa, era vittima della sua immagine, della sua immagine moltiplicata sui social e sul web, sui mezzi di informazione.
Tutto ciò la rendeva fragile, a rischio. Cos’è un animale selvatico? E’ un mistero, un segreto, qualcosa che appare all’improvviso e sfugge, scompare? Il sapere che c’è un orso dentro una foresta è più importante di vederlo, di fotografarlo. Sentirne la presenza dovrebbe renderci grati nei confronti della natura che lo ospita e ci ospita. Questa è l’unicità del nostro Parco Nazionale. Come ci ha raccontato un’artista, Sista Bramini, quest’estate durante uno spettacolo qui a Civitella, gli antichi non uccidevano mai l’animale selvatico, poiché nelle sue sembianze poteva esserci un dio, una divinità poteva essersi trasformata in esso. C’è una sacralità nel fatto che in queste nostre montagne viva ancora un animale così raro e magnifico come l’orso. Rispettiamola questa sacralità. Fermiamoci prima di essere troppo in là, prima di inseguire, disturbare, urlare, perfino di fotografare a volte. Non usiamo questa bellezza, bensì sentiamola come un dono.
Grazie per esserci stata Amarena, scusaci se non abbiamo saputo incontrati nelle giuste maniere, nel giusto rispetto. Speriamo di imparare la lezione, ma ciò costa lavoro, impegno, educazione, umiltà soprattutto.
Speriamo di esserne capaci, e degni”. Il sindaco Giuseppe Rossi