L’Aquila. La Giunta d’Abruzzo ha recepito l’intesa delle Regioni italiane sulla fecondazione eterologa medicalmente assistita. “Il provvedimento approvato – si legge in una nota dell’Ufficio stampa dell’Esecutivo – individua i requisiti per i centri autorizzati alla pratica, sia pubblici sia privati, i requisiti per le coppie, le indicazioni cliniche per la fecondazione eterologa, la selezione dei donatori maschili e riconosce la donazione di cellule riproduttive come atto volontario, gratuito”.
La Giunta ha fatto proprio il documento della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome elaborato sulla base della sentenza della Corte Costituzionale del 9 aprile 2014, n. 162 che ha dichiarato l’illegittimità del divieto di fecondazione eterologa sancito dalla Legge 19 febbraio 2004, n. 40 che detta norme in materia di procreazione medicalmente assistita. “Poiché il Governo – ha dichiarato l’assessore con delega alla Sanità Sivio Paolucci – ha ritenuto di non dover intervenire con un proprio provvedimento in una materia così delicata per le sue implicazioni etiche e morali, lasciando al Parlamento tale competenza, è stato concordato di definire, in attesa che il legislatore legiferi in materia, un accordo interregionale che sarà recepito dalle singole regioni”. “Il provvedimento approvato dalla Giunta regionale – è scritto in una nota dell’Ufficio stampa dell’Esecutivo – riconosce che la donazione di cellule riproduttive da utilizzare nell’ambito delle tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo debba essere connotato come un atto volontario, altruista, gratuito, rivolto esclusivamente al bene della “salute riproduttiva” di un’altra coppia, per il quale atto non potrà essere prevista alcuna retribuzione economica per i donatori, né potrà essere richiesto alla ricevente contributo alcuno per i gameti ricevuti.
Regioni,verso ticket da 500 euro tranne Lombardia: Gli assessori regionali alla sanità hanno raggiunto un accordo per un “costo condiviso” a livello nazionale per la fecondazione eterologa, che sarà di circa 500 euro ma varierà a seconda del ticket per le varie prestazioni leggermente diversi da Regione a Regione. Unica eccezione è la Lombardia dove la fecondazione eterologa verrà pagata per intero. La proposta domani arriverà sul tavolo dei presidenti delle Regioni. Lo si apprende dal coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, l’assessore veneto Luca Coletto.