Scanno. Le tradizioni abruzzesi cospargono le epoche differenti in una sorta di unione, di coralità. Ed è proprio questa trasmissione tipica della regione Abruzzo che racchiude, come fosse un forziere, dei monili importanti, sia per le pregevoli lavorazioni, sia per i racconti intrisi in essi. Focalizziamo l’attenzione su un significativo anello chiamato “Manine” o più folcloristicamente “Manucce”, esso è stato ideato a Scanno e divulgato poi, sul territorio abruzzese dal XVI secolo.
Questo particolarissimo anello, di grande espressione sentimentale, è composto da tre parti movibili e indipendenti, di cui una parte è costituita dalla figurazione scultorea della mano di un uomo e un’altra parte dalla mano di una donna che, poste insieme, danno vita ad una sorta di stretta di mano, custodendone al loro interno un singolo cuore pulsante di bellezza e che prende il centro della costruzione artistica. Questa laboriosa lavorazione, porta il valore di una fede nuziale e veniva utilizzata abitualmente proprio come tale.
La storia ci narra che dopo il fidanzamento tra due amanti l’anello veniva donato alla promessa sposa, ma subito dopo, lo stesso, veniva diviso nelle sue tre parti, poiché non vi era ancora stato coronato il matrimonio. Così una parte del gioiello veniva conservato dalla futura sposa, un’altra parte dello stesso lo custodiva il futuro sposo e la terza parte, non meno importante, veniva conservata dal testimone di nozze. Ebbene, soltanto dopo l’avvenuto matrimonio l’anello poteva essere ricongiunto nei suoi tre pezzi e usato come fede nuziale.
Facendoci omaggio delle preziose parole filosofiche di Seneca che racchiudono questa massima: “Il vero amore non smetterà mai di legare coloro che ha legato una volta”, possiamo acquisire con maggiore intensità il reale senso dell’amore, nonché della trilogia di questo anello, tanto decantato in Abruzzo, facendoci aprire con molta naturalezza alla via del sentimento, con quel rispetto e cura, figurato proprio da quelle due mani innamorate che custodiscono un prezioso cuore, al fine di mostrarci un’analisi autonoma sulla vita che, racchiusa dalla forza dell’integrità, ne circoscrive l’importanza affettiva diffondendola illimitatamente sulla natura umana.
Analizzando ancor più il gioiello in questione, ricorderemo anche la storica fede nuziale romana, il quale vincolo simboleggiava proprio due mani che si stringono e che meravigliosamente si promettono il loro “per sempre”. Un “per sempre” proprio come vi è la nostra ricca tradizione che può soltanto indurci ad un patrimonio sempre più grande, quello dei valori autentici e che mai dimenticheremo tra i nostri diademi di conoscenza.