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L’Abruzzo e il mondo della politica ricordano l’Aquila, undici anni fa il terremoto: una luce per non dimenticare

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
6 Aprile 2020
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L’Aquila. L’Abruzzo e il mondo della politica ricordano la città dell’Aquila, a 11 anni dal sisma che colpì la città e portò via con se sogni, speranze e il cuore di una città viva.  Alle 3.32 una forte scossa di terremoto fece tremare l’Aquila e l’Abruzzo intero: 309 furono le vittime e tante, troppe le ferite da rimarginare.

“Undici anni fa il terribile terremoto che devastò L’Aquila si portò via la vita di 309 italiani. Quest’anno l’anniversario di quell’evento luttuoso cade nel pieno dell’emergenza Coronavirus e non sarà possibile celebrare alcuna commemorazione pubblica. Per questo oggi è ancora più importante che il Paese intero ricordi e sia unito nel cordoglio”, dichiara il presidente del Senato Elisabetta Casellati, “per le popolazioni colpite dal sisma del 2009, l’epidemia – osserva Casellati – comporta un grave peggioramento delle condizioni di vita e una pesante battuta d’arresto per le speranze di ripresa economica e di ricostruzione che attendono da anni di diventare realtà. Nella fase post emergenza sanitaria che richiederà il massimo sforzo di Governo e Parlamento per sostenere le famiglie e i settori produttivi del Paese, alle comunità dei territori messi in ginocchio dagli eventi sismici occorrerà garantire una volta per tutte risposte efficaci, sia in termini di investimenti che di semplificazione normativa al fine di velocizzare la ricostruzione. Questa volta lo Stato non può mancare all’appuntamento”.

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La ricorrenza di quest’anno del sisma dell’Aquila, secondo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “si celebra in un contesto eccezionale, determinato da una pericolosa pandemia che siamo chiamati a fronteggiare con tutta la capacità, la responsabilità, la solidarietà di cui siamo capaci. Di fronte agli ostacoli più ardui possiamo avere momenti di difficoltà ma l’Italia dispone di energia, di resilienza e di una volontà di futuro che ha radici antiche e che, nei passaggi più difficili della nostra storia, è sempre stata sostenuta da una convinta unità del popolo italiano. La ricostruzione dell’Aquila resta una priorità e un impegno inderogabile per la Repubblica. I cittadini hanno diritto al compimento delle opere in cantiere, al ritorno completo e libero della vita di comunità, alla piena rinascita della loro città”.

“Il ricordo della notte del 6 aprile di undici anni or sono è impresso”, sostiene il Capo dello Stato, “con caratteri indelebili nelle menti e nei cuori dei cittadini dell’Aquila e di tutti gli italiani. Un terribile terremoto portò morte e devastazioni, gettò numerose famiglie nella sofferenza e talvolta nella disperazione, rese inaccessibili abitazioni, edifici, strade, costringendo a un percorso fortemente impegnativo, prima di sopravvivenza, poi di ricostruzione”.In questo momento, con il coronavirus, “un’emergenza nazionale e globale si è sovrapposta a quell’itinerario di ricostruzione che gli aquilani stanno percorrendo, che ha già prodotto risultati importanti ma che richiede ancora dedizione, tenacia e lavoro”.

Su Twitter il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, ricorda quella notte e le vittime del sisma: “11 anni fa il terremoto a L’Aquila. 309 morti tra cui molti studenti universitari. A loro e ai familiari vanno i nostri pensieri e le nostre preghiere. Le emergenze successive non devono gettare nell’oblio la sofferenza di un popolo cha lotta per tornare ad una vita normale”.

Marco Marsilio, governatore d’Abruzzo, sottolinea come quella di quest’anno sia “una ricorrenza particolare quella che viviamo, in occasione dell’anniversario del terremoto dell’Aquila. Esattamente come 11 anni fa, la domenica delle Palme è il giorno che precede il 6 aprile, quando la vita degli abruzzesi fu sconquassata da un mostro che lasciò macerie e dolore al suo passaggio.  Questo anniversario arriva in un momento in cui, come 11 anni fa, ci sentiamo smarriti e impotenti di fronte a un nemico invisibile da cui difenderci.  Abbiamo però la consapevolezza che nulla può impedire alla gente d’Abruzzo di rialzarsi. Stanotte abbiamo acceso una luce alle nostre finestre per le 309 vittime del sisma e per quelle che hanno perso la vita a causa del coronavirus. Un abbraccio luminoso collettivo che ci faccia sentire vicini in una nuova battaglia che ci vedrà vincitori”.

“6 aprile 2009.  11 anni fa, L’Aquila, il terremoto.  La ferita più dolorosa”, sottolinea Sara Marcozzi, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Abruzzo, “il giorno che ha cambiato la nostra storia, che ha cambiato l’Abruzzo.  Teniamo vivo il ricordo, per non dimenticare il passato e guardare al futuro. Tutti uniti”.

Foto da Twitter

“Sono trascorsi 11 anni dalla tragedia del sisma aquilano”, scrive Giovanni Legnini, commissario straordinario per la ricostruzione del centro Italia, “indelebili rimangono le immagini del dolore per i 309 morti e i 1.600 feriti, della distruzione e delle macerie. Da quel terribile 6 aprile 2009, all’Aquila e nel cratere abruzzese la parola Ricostruzione e’ stata la più pronunciata perché Ricostruire e’ un dovere della Repubblica e deve rappresentare l’assillo per tutte le istituzioni pubbliche, fino al compimento dell’ultimo cantiere .  Fra qualche tempo, quando la disastrosa emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus sarà finita, speriamo tutti il prima possibile, la parola Ricostruire risuonerà in tutto il Paese e sarà quella che segnerà lo spartiacque, il prima e il dopo delle nostre vite e di quelle delle nuove generazioni. Ce la faremo, ma ricordiamoci sempre che una parte importante del nostro Paese dovrà Ricostruire due volte e lo dovrà fare in condizioni difficilissime. Quale Commissario per la ricostruzione dei territori delle quattro Regioni interessati dal sisma del 2016-2017, sarà per me un motivo in più di impegno incessante per far sì che il diritto fondamentale a rientrare nelle proprie case e nei propri luoghi di lavoro sia soddisfatto in tempi ragionevoli, all’Aquila come ad Amatrice , ad Accumoli e Arquata, come a Norcia e Campotosto e in tutti i circa 200 Comuni dei due crateri”.

“Era domenica delle Palme. 11 anni fa. Poi alle 3,32 del 6 aprile, accadde tutto. Il pensiero va lì, inesorabilmente”, scrive in un post la deputata del Partito Democratico, l’aquilana Stefania Pezzopane, “e senza quello stare insieme a migliaia, silenziosi, mi sembra ancora più vicino il ricordo, non lenito dal nostro consueto e notturno abbraccio collettivo, illuminato dalle fiaccole. Era Domenica delle Palme, una domenica normale, eravamo impauriti ma anche tranquillizzati dai Pifferai magici della Commissione grandi rischi. E scacciavamo la paura, felici di poterci godere una Domenica speciale. Ma poi arrivarono le 3.32 e tutto fu diverso, da allora. Pensavo in quelle ore maledette, dii aver visto tutto il dolore possibile. E poi di nuovo con Amatrice e Rigopiano, toccare con mano la morte. Ma ora a distanza di 11 anni, in questa nuova Domenica delle Palme, sento purtroppo fresco quel mio, dolore condiviso con il resto del mondo. Con il virus che uccide ovunque e fa morire nella solitudine. Ecco si avvicinano le 3,32 del 6 aprile 2020. Senza la luce delle fiaccole accese in strada, tra migliaia e migliaia di persone. Mi manca questa fisica vicinanza e commozione. E mi struggo nel ricordo di 309 angeli perduti per sempre. Mi stringo alle famiglie. Ed abbraccio la mia gente”, conclude, “nel silenzio della notte”. 

“Non dimenticheremo mai la notte del 6 aprile 2009”, scrive la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, “quella notte la voce dell’Aquila è stata la voce di tutti gli italiani. E quest’anno ancora una volta i cuori di tutti noi battono all’unisono e affrontano una battaglia. Ci rialzeremo più forti di prima, insieme”.

“Undici anni fa il terremoto all’Aquila”, ricorda Graziano Delrio, capogruppo del Partito democratico alla Camera dei Deputati, “un pensiero alle 309 vittime. Una ferita per l’intero paese. Oggi bisogna rinnovare speranza e impegno per la ricostruzione anche in una fase così difficile. Servono fatti concreti e solidarietà. In Abruzzo come nel resto dell’Italia”.

Un messaggio di vicinanza al popolo abruzzese arriva anche dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle del Lazio: “6 aprile 2009, il giorno in cui L’Aquila e il Paese intero sono stati sconvolti dalla tragedia del terremoto: come in quella occasione, sapremo rialzarci e ricostruire pezzo dopo pezzo le nostre vite. Uniti, vinceremo anche contro il #Covid19. #RicostruiamoilFuturo”.

“Quanto accadde all’Aquila undici anni fa non va dimenticato”, sottolinea il presidente della Camera Roberto Fico, “nell’anniversario del terremoto del 2009 il nostro pensiero va alle vittime e alle loro famiglie e a quanti si adoperarono senza sosta nei soccorsi. Ma occorre riflettere su quanto, a distanza di anni, è stato fatto e resta ancora da fare per risollevare una comunità così duramente colpita e che continua a portare i segni delle ferite di quella immane tragedia. È necessario sostenere le realtà produttive nella loro rinascita; è necessario continuare ad impegnarsi affinché il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico possa essere quanto più possibile recuperato. E occorre porsi la questione della prevenzione e messa in sicurezza di tutte le aree sismiche. Una decisione fondamentale, imprescindibile per salvare vite umane e preservare ambiente e paesaggio. È in questo che si traduce la solidarietà civile e la buona politica”.

“L’attenzione da parte delle Istituzioni non deve dunque scemare fin tanto che quel territorio non torni ad esprimere pienamente tutte le sue potenzialità. Un impegno al quale dobbiamo concorrere tutti con costanza e determinazione. Di fronte alle prove più dure il popolo italiano sa esprimere solidarietà e spirito di sacrificio. Ne abbiamo conferma in questi giorni in cui il Paese è chiamato ad affrontare una grave emergenza sanitaria. È uno slancio che si valorizza appieno e dà risultati tangibili solo quando si fa squadra”, conclude Fico, “con l’impegno in prima fila delle istituzioni, che devono sostenere la collettività, e con il contributo che ciascuno può dare per superare le difficoltà”.

“Oggi ricorre anniversario del terribile terremoto che ha sconvolto il territorio e la popolazione dell’Aquila”, scrive su Twitter il sindaco di Roma, Virginia Raggi, “a tutti gli aquilani voglio dire: Roma, oggi come allora, è con voi. La vostra forza sarà esempio per ricostruire insieme, dopo questa emergenza sanitaria”.

“Oggi come allora e in questi undici anni, il Partito Democratico è accanto all’Aquila e agli aquilani. Non è una questione di vicinanza e solidarietà: dalla rinascita del capoluogo dipende una porzione consistente del rilancio dell’Abruzzo”, dichiarano Michele Fina, Francesco Piacente ed Emanuela Di Giovambattista, che del Partito Democratico sono rispettivamente segretario regionale, della provincia dell’Aquila e aquilana. Per gli esponenti del Pd “oggi è il giorno del ricordo e del raccoglimento, è il momento del dolore. Quella tragedia cambiò profondamente la vita di molti di noi, coloro che persero dei cari. A loro va la nostra più sincera e commossa vicinanza. L’Aquila, molti paesi del suo comprensorio vennero distrutti, ed è cominciato un lungo cammino di battaglie, di sofferenza, ma anche di passione e di progetti. Un cammino che presto L’Aquila e gli aquilani potranno rivendicare di fronte a tutta l’Italia”.

Infatti, secondo Fina, Piacente e Di Giovambattista, “la ricostruzione è giunta a una fase avanzata, sebbene quella pubblica, e in particolare delle scuole, rimanga un nodo da sciogliere, su cui tuttavia a livello governativo sembrano essere stati messi in campo giusti impegni e premesse. Senza alcuna presunzione, ma con la consapevolezza di potere dire di avere fatto il nostro dovere, il Pd può dire di non avere mai abbandonato L’Aquila: con i suoi esponenti locali che sempre, a cominciare dalla difficilissima prima fase, hanno giustamente messo davanti le esigenze dell’Aquila e degli aquilani, anche a costo di ingaggiare scontri con i propri riferimenti nazionali. Un atteggiamento utile, perché se il cratere aquilano oggi ha a disposizione la mole adeguata e continuativa di risorse, è per il fondamentale impegno del Pd a livello di governo nazionale. Infine L’Aquila è diventata orgogliosamente un laboratorio, di misure e progetti, perché la tragedia di un terremoto che ha colpito così profondamente una città così importante e un centro storico così vitale non hanno precedenti nella storia nazionale recente. Di accompagnare la ricostruzione edilizia con misure che dessero il giusto contributo al rilancio economico e sociale è stata una giusta intuizione del Pd, che ha raccolto le spinte e i suggerimenti del tessuto cittadino, ed è anche grazie a quest’assillo che L’Aquila può dirsi una città viva, che guarda avanti, che è sì ancora al lavoro per rimarginare le ferite di quella tragica notte ma anche per costruire nuove opportunità, un’identità in movimento”.

“L’Aquila è un cantiere”, concludono i segretari del Pd abruzzese, “a tanti livelli. Fermarsi e ricordare il 6 aprile 2009 è per il Partito Democratico il modo migliore per guardare al futuro, anche oggi, nel pieno dell’emergenza che stavolta tutto il Paese sta attraversando. L’Aquila e gli aquilani possono offrire un contributo nuovo al dibattito sul dopo, in questo senso, possono con cognizione di causa affermare che è possibile, da una crisi, rimboccarsi le maniche, ricostruire tenendo presente l’orizzonte di un futuro migliore. E’ una lezione che il Pd non dimentica”.

“La notte del sei aprile di undici anni fa resterà per sempre impressa nella memoria di tutti gli italiani”, ricorda Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, “l’unità, la tenacia e la solidarietà sono importanti nella lotta al Coronavirus, così come lo sono state e lo sono ancora nel fronteggiare le devastazioni del terremoto. Il giorno dopo ero lì, lo ricordo benissimo. Ho portato beni di prima necessità e giocattoli per i bambini sfollati, così insieme ad alcuni volontari di clownterapia abbiamo cercato di aiutare soprattutto i più piccoli nelle prime ore successive alla tragedia”.

“Purtroppo l’emergenza che stiamo vivendo non ha reso possibile la tradizionale fiaccolata delle 3.32 all’Aquila”, scrive su Twitter il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, “che ogni anno ricorda le vittime del sisma. Ma la memoria di quel dolore è viva, com’è viva la forza e la tenacia della gente meravigliosa che anima queste terre”.

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