Pescara. “Da mesi denunciamo lo stato della sanità che a causa dalla mancanza di atti e investimenti nei quattro anni di centrodestra ha perso migliaia di pazienti, ha accumulato decine di migliaia di prestazioni e tempi biblici per effettuarle, ha prodotto un deficit ormai strutturale di centinaia di milioni di euro. Oggi a darci ragione oltre i numeri, è anche il Dataroom di Milena Gabanelli che fotografa la situazione in base alle statistiche fornite dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari e vede l’Abruzzo fra le regioni dove si cumulano le attese più alte per le prestazioni sanitarie”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.
“Cosa sta facendo la Regione Abruzzo per assicurare diritto alla salute e prestazioni, visto che secondo i dati registra una variazione in negativo più alta della media nazionale? – chiede Paolucci – E che cosa si sta facendo per evitare che il deficit strutturale accumulato paralizzi anche la sanità del futuro, costringendo sempre più abruzzesi a curarsi fuori e a pagare per curarsi? Una realtà che emerge dai dati che denunciano variazioni in negativo del 20.3 e del 24.5 per cento per prestazioni di routine come elettrocardiogrammi e visite oculistiche. Una situazione che contribuisce a far sprofondare sempre di più i conti della sanità regionale nel rosso più profondo e questo paradossalmente: perché mai si sono avute tante risorse a disposizione della sanità a causa del Covid. Con la legge nazionale di Bilancio 2021 sono stati messi a disposizione dal Governo 500 milioni solo per pagare più prestazioni e medici, che si sommano alle altre poste stanziate per recuperare tempi di attesa e tagliare l’imponente mobilità passiva accumulata dal covid in poi. Mesi fa l’avevamo definita una situazione allarmante, destinata inevitabilmente a ripercuotersi sulla comunità, ora sta accadendo”.