Pescara. La proprietà intellettuale come strumento strategico per affrontare la globalizzazione e blindare il Made in Italy. È questo il tema centrale del roadshow nazionale “R&S e Brevetti come driver di competitività per le imprese” che ha fatto tappa a Mozzagrogna, nella sede di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico. L’evento ha richiamato imprenditori, professionisti ed esperti, a testimonianza di una crescente consapevolezza sull’importanza di tutelare l’innovazione.
L’incontro, promosso da Fondazione Mai, Confindustria, Fondimpresa e altri partner, ha messo in luce il ruolo dell’Abruzzo come regione all’avanguardia. Secondo Giammario Cauti, vicepresidente della sezione servizi innovativi di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, il tessuto imprenditoriale locale è “dinamico e con un’elevata propensione all’innovazione”. Cauti ha sottolineato la necessità per le imprese di rendere “tangibile questo capitale immateriale”, che rappresenta un fattore cruciale per la crescita e la resilienza.
Dati e sfide
Tommaso D’Onofrio, consigliere di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, ha fornito dati incoraggianti sul sistema italiano della proprietà industriale, con un aumento delle domande di brevetto nel 2024. Nonostante ciò, ha evidenziato le difficoltà che le PMI e le startup affrontano nel convertire le idee in applicazioni concrete a causa di costi elevati e procedure complesse. Per questo, ha ribadito l’importanza di sostenere le imprese e di promuovere una strategia che vada oltre la semplice registrazione dei titoli.
Anche Lino Olivastri, imprenditore abruzzese e consigliere di Confindustria Servizi Innovativi, ha sottolineato il ruolo cruciale della proprietà intellettuale nel contesto globale. “Le nostre aziende hanno l’assoluta necessità di valorizzare il patrimonio costituito dalla ‘proprietà intellettuale’ che risiede nei nostri laboratori,” ha affermato, sottolineando come l’Abruzzo abbia già tutte le risorse necessarie, dai dipartimenti universitari ai professionisti.
L’Abruzzo in cifre
Giuseppe Rozzi, fondatore di Rozzi & Consulmarchi, ha presentato dati specifici per la regione. Nel 2022, l’Abruzzo ha registrato 142 domande di brevetto, confermandosi come un territorio in crescita. A guidare la classifica sono le province di Chieti, seguite da Teramo, Pescara e L’Aquila, con settori trainanti come la meccanica, l’automazione, l’agritech e le biotecnologie.
All’incontro sono intervenuti anche altri esperti, tra cui Nicoletta Amodio di Confindustria, il docente universitario Emanuela Arezzo e il patent manager Paolo Markovina, che hanno contribuito a un dibattito che ha rafforzato il legame tra imprese, istituzioni e ricerca, ponendo l’Abruzzo al centro di un percorso nazionale per la cultura della proprietà intellettuale.