Avezzano. Piero Cipollone e Valdis Dombrovskis su La Repubblica di oggi, sostengono che l’introduzione dell’euro digitale sia un passo necessario per l’Europa in un mondo sempre più digitale e interconnesso, basando il loro ragionamento su tre punti principali: i) autonomia strategica, ii) resilienza dei pagamenti e iii) inclusione finanziaria.
L’euro digitale potrebbe rafforzare la sovranità europea, riducendo la dipendenza dai sistemi di pagamento privati, spesso extraeuropei, e garantendo all’UE il controllo su strumenti fondamentali per cittadini e imprese. In questo senso, diventa non solo una scelta tecnica, ma una strategia economica e geopolitica. Sul fronte della resilienza, un euro digitale funzionante anche offline garantirebbe l’accesso alla moneta della banca centrale anche durante blackout o interruzioni tecnologiche, offrendo sicurezza e continuità come il contante. Accessibile a tutti, gratuito e rispettoso della privacy, rafforzerebbe la funzione di bene pubblico della moneta.
In termini di inclusione e concorrenza, l’euro digitale potrebbe garantire accesso universale alla moneta della banca centrale e ridurre l’esclusione finanziaria. Nel contempo, stimolerebbe la concorrenza nei pagamenti digitali, abbassando costi e commissioni e creando spazio per nuovi servizi europei, senza sostituire le banche ma integrandosi con esse. Tuttavia, il successo dipenderà dalla progettazione tecnica e regolatoria: limiti di detenzione, governance, sicurezza e privacy sono cruciali. L’euro digitale non risolve da solo problemi strutturali come disuguaglianze o stabilità macroeconomica, ma può rafforzare il sistema nel complesso se ben gestito. Gli autori presentano l’euro digitale come un imperativo storico: uno strumento necessario per proteggere la sovranità, garantire pagamenti universali e rafforzare la resilienza economica europea. In sintesi, si tratta di un potente strumento di politica economica e monetaria, il cui valore reale dipenderà dall’implementazione, dalla fiducia dei cittadini e dalla regolamentazione che ne guiderà l’uso.
Marco Boleo


