Lanciano. “In questi giorni, con la chiusura del ponte Sangro, è tornata ad essere evidente la questione cosiddetta “collegamenti” con l’area industriale Cerratina. La mulattiera che collega Lanciano all’area industriale è a dir poco indecente, una strada che dovrebbe essere fiore all’occhiello per l’intero territorio, è impraticabile e piena di insidie per gli automobilisti, spesso lavoratori delle fabbriche, che rischiano la vita per effetto della totale impraticabilità di un’arteria indecente”.
A dichiararlo è il segretario generale della Fiom, Davide Labbrozzi, che prosegue:
“Cerratina ospita un pezzo importante del tessuto industriale locale, ma nessuno, stando a come viene trascurata, se n’è accorto. Potremmo aggiungere che non vi sono fermate per i pullman, chi lavora presso Cerratina è costretto ad utilizzare la propria auto, questo nell’indifferenza più assoluta delle amministrazioni regionali di centrodestra e di Centrosinistra”.
“Oggi, con il ponte Sangro chiuso, quelle zone sono divenute terreno sul quale lottare contro i pericoli per recarsi a lavoro. Sono trascorsi tre mesi dalla decisione di chiudere quel collegamento, tutto tace e nessuno si preoccupa di osservare quel che accade per le strade di C.da Serre dove migliaia di macchine al giorno viaggiano su una mulattiera che a stento potrebbe essere percorsa da qualche trattore locale”.
“Continuiamo a sentir parlare di Industria Quattro Punto Zero, di innovazione, di ricerca, sviluppo, di delocalizzazione e di competitività, e questo territorio non si preoccupa neanche di offrire i servizi essenziali per l’industria, quale possa essere considerata una strada”.
“La Fiom esprime la massima preoccupazione per quel che è l’oggi e per quel che potrebbe essere il domani. E’ necessario aprire un tavolo regionale per capire come intervenire per potenziare tutte le infrastrutture al fine di renderle capaci di sostenere le industrie locali ed i lavoratori che rappresentano il cuore della fabbrica”.
“La Fiom non resterà a guardare, la riapertura del ponte Sangro dovrà essere rapida, gli interventi generali sulle altre arterie dovranno essere discussi con celerità, il futuro della Val di Sangro passa anche attraverso le infrastrutture. Ciò detto, bisogna che la politica inizi a discutere di tutto questo affinché agli investimenti che le aziende spesso annunciano possano essere affiancati da investimenti veri di sostegno all’impresa” conclude.