Teramo. “La vite non si arrende”: il Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane DOCG presenta un video-appello, con la partecipazione di 28 produttori vitivinicoli della provincia di Teramo. I protagonisti del video (a questo link) sono le persone, la terra e naturalmente la vite.
“Abbiamo sentito l’esigenza di raccontare la nostra esperienza di viticoltori in questo momento difficilissimo che stiamo attraversando” dichiara Enrico Cerulli Irelli, presidente del consorzio. “Tutti siamo rimasti aperti in quanto “attività essenziali” e abbiamo continuato a lavorare nell’incertezza dovuta soprattutto al blocco totale dell’export e alla chiusura di hotel, bar, ristoranti, enoteche e agriturismi. La cura dei vigneti, però, non si è fermata, a fronte di un azzeramento quasi totale del fatturato”.
“Al governo chiediamo interventi tempestivi, soprattutto sul tema della liquidità alle aziende” afferma Cerulli Irelli. “Occorre trovare strumenti che ci diano in tempi rapidissimi la possibilità di proseguire i lavori verso la vendemmia 2020 e quindi sopportare i costi di gestione dei vigneti senza un flusso di entrate sufficiente. Le cantine sono piene di vino, sfuso e imbottigliato, vino di qualità con un valore riconosciuto: questa è la migliore garanzia che possiamo dare per ottenere credito. Il nostro è vino di qualità e il suo valore, in senso ampio, è di interesse culturale, in quanto elemento identitario di un territorio. In questi termini la distillazione, utile in altri contesti, non è per noi un’opzione possibile”.
“Chiediamo strumenti alternativi di supporto, che sostengano le aziende nella necessità di stoccare il vino, nell’attesa che il mercato riparta e sia pronto a riaccoglierlo. Occorrono misure di finanziamento flessibili, che, nel rispetto del principio del “riutilizzo sostenibile”, permettano anche l’acquisto di serbatoi usati, o che incentivino azioni comuni. Le eccessive rimanenze di produzione fanno temere cedimenti nei mercati e turbative nelle dinamiche dei prezzi. Per questo siamo disponibili ad abbassare le rese della prossima vendemmia, se però questa riduzione, sarà supportata finanziariamente dal governo, per evitare che il peso di queste scelte ricada esclusivamente sui produttori, da sempre i soggetti più fragili della filiera del vino” conclude.


