Luco dei Marsi. La struggente lettera di addio di Marivera De Rosa ai suoi concittadini: “il mio viaggio è terminato”.
Una lettera d’addio, un testamento d’amore, le ultime parole della Sindaca De Rosa ai suoi concittadini. Parole cariche di emozione e di affetto verso il suo paese.
La comunità sconvolta si sta preparando a salutare la sua prima cittadina nella camera ardente che alle 11 verrà allestita a Palazzo di Città, poi, alle 15, i funerali.
La prima sindaca donna del paese, persona combattiva e determinata, ha consegnato le sue ultime parole per la sua Luco a uno scritto di un’umanità unica e dirompente che lascia senza fiato.
L’addio di Marivera De Rosa:
“Si avvicendano i giorni, le stagioni, gli anni, le storie, le gioie, i dolori, spesso in un turbinio che tutto consuma. Rifuggiamo, il più delle volte, inconsapevolmente, dal pensiero della caducità della vita. Di questa vita che ci è data dono, e somiglia sempre a sé stessa unicamente nel venire e nell’andare, ma nel suo fiorire è sempre diversa quanto sono diversi gli uni dagli altri gli esseri umani, quanto è diverso ogni viaggio.
Il mio è stato pieno di tanto, e pienamente vissuto. Soprattutto, è stato pieno di ciò che conta, che ai primi posti non è mai stato “cosa”, ma sempre “chi”. E se oggi mi rivolgo a voi, come ho fatto in centinaia di occasioni in tanti anni, ma con questo saluto ultimo, quale consegna affidata ai miei cari, significa che il mio viaggio è terminato.
Questo scorcio di tempo è un tempo difficile, in cui ancora guardo oltre il vetro la nostra amata montagna, il vento che spazza le foglie di questo ultimo autunno, un tempo di un addio presente e non detto.
Mi accompagna, però, il pensiero e il ricordo di tutto, di tutti, e la viva presenza di ciascuno nella mia memoria. Quasi una decade da Sindaco, mezzo secolo di impegno politico, di lavoro, di lotte, quando le lotte, l’impegno e la cura solidale, la politica, erano linguaggi altri e condivisi, che chiedevano rigore e dedizione senza riserve. E se un rammarico posso avere, in questo approdo che è già andare oltre, è non aver potuto completare tutto quanto avviato, ma mi conforta il pensiero, la certezza, di aver gettato buon seme in buona terra. L’ho amato tanto, l’impegno, come ho amato la luce, i colori, comunicare, anche nel confronto serrato, persino ruvido a tratti, ma sempre schietto, leale. La mia porta è sempre stata aperta, come il mio cuore. Mi dolgo per chi non ha capito, ringrazio chi ha capito e, da vicino o da lontano, ha scelto di fare un tratto di strada con me.
Più di tutto ho amato il nostro paese. Luco dei Marsi, i miei luchesi. Quelli con la schiena dritta, che sanno guardare con attenzione e vedere ciò che è fondamentale vedere. Quelli che un tempo guidavano le lotte per tutti. Asserviti mai, a nessuno, e polemici sempre, nel caso. Siamo sempre quelli di un tempo. Siate sempre quelli di un tempo, e insegnate ai vostri figli a essere, nel profondo, sempre quelli di un tempo. Ho avuto Luco nel cuore ogni giorno, ogni istante della mia vita. Le opere, il territorio, la nostra straordinaria storia, la cultura, lo sviluppo, la tradizione e la modernità, sì. Ma soprattutto ho avuto nel cuore le persone. E se pure non ho potuto non essere colpita da certune pochezze, che lascio a sé stesse e al tempo, mi ha soccorsa sempre la consapevolezza di tutta la bellezza, l’autenticità, il valore e la verità di tante persone e dell’amicizia, della stima che mi hanno riservato.
Carissimi tutti e tutte, perché così vi ho sempre sentiti nell’animo, parte di quella famiglia allargata che è la nostra Comunità e quelli che ho avuto in dono di incontrare altrove e da altrove lungo il cammino, vi giunga, in questo commiato, il mio più affettuoso pensiero e il mio grazie. Grazie alla vita, a ogni stagione. Grazie a tutti voi, che avete avuto il senso del fare e delle parole buone nei tempi difficili, e siete stati presenti, in tutti i modi possibili, onorandomi delle vostre riflessioni, della vostra vicinanza, della vostra stima e del vostro affetto. Grazie ai miei compagni di viaggio, di lavoro, di amicizia, di vita, ai componenti della mia meravigliosa, capace e tenace Squadra di governo cittadino, dal Vicesindaco ai miei Assessori e Consiglieri, che ringrazio tutti indistintamente, a tutti i lavoratori del Comune, vecchi e nuovi, che nei tempi duri come in quelli più sereni per me sono sempre stati, profondamente, “casa”.
Siamo umani. E quando “è l’ora” non è mai ora. Ci affidiamo a quanto ci è caro, alle piccole cose quotidiane che danno conforto nelle tempeste più dure. Ma mentre il velo tra questo mondo e ciò che lo segue si fa sempre più sottile, nel luogo più quieto e profondo dello spirito tutte le angosce e i crucci si sciolgono, e non resta che l’essenziale.
Sapete, oggi, che il pensiero di voi, per me, lo è sempre stato. So che nulla di quanto condiviso va perduto. Germoglia, cresce, si intreccia come fili d’oro nella trama del tempo, in modi misteriosi e spesso inattesi. Vi lascio un invito, anche auspicio perenne: accendete, sempre, tutte le luci nella vostra vita, le merita, le meritiamo. Vi saluto con gratitudine e con dolcezza, con il mio più grande, ideale e ultimo abbraccio
Marivera”.
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