L’Aquila. Alcune regioni e province autonome italiane sono state inserite dal 24 ottobre nella cosiddetta lista rossa della Slovenia, che include aree con una situazione epidemiologica instabile.
Lo precisa l’ambasciata italiana a Lubiana sul suo sito ufficiale. Le aree italiane incluse sulla lista rossa sono Abruzzo, Valle d’Aosta, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e la Provincia di Bolzano. Le altre regioni italiane restano invece sulla lista arancione slovena. Chi proviene da una regione inserita in lista rossa deve sottoporsi a una quarantena di 10 giorni all’ingresso in Slovenia oppure presentare un test negativo, non più’ vecchio di 48 ore, mentre per chi arriva da aree ‘arancioni’ non ha obbligo di quarantena o test, si legge sul sito dell’ambasciata. Sono previste eccezioni all’obbligo di quarantena e test negativo, si legge sulle Faq prodotte dalla rappresentanza diplomatica a Lubiana, aggiornate al 24 ottobre e disponibili sempre sul sito dell’ambasciata. Tra le eccezioni previste, quelle per i lavoratori transfrontalieri, per chi lavora nel settore del trasporto merci, per chi attraversa abitualmente il confine per motivi scolastici o di studio o per motivi urgenti e inderogabili, tra cui visite mediche, ma anche per chi è proprietario di terreni agricoli frontalieri nell’area di confine o di immobili e imbarcazioni.
Rimane possibile il transito in Slovenia verso altri Stati entro dodici ore dall’ingresso. I cittadini sloveni e italiani possono attraversare il confine tra Italia e Slovenia da qualsiasi valico, mentre i
cittadini di Paesi terzi possono transitare solo da alcuni specifici valichi. In Slovenia è inoltre in vigore dal 21 ottobre il divieto di movimento alle persone tra le 21 e le 6 del mattino. Il divieto di spostamenti tra le regioni non si applica ai trasportatori e alle persone in transito verso altri Paesi.