L’Aquila. Si è svolto stamane presso la Sala Ipogea del Consiglio regionale d’Abruzzo, un incontro sul tema della tutela del suolo, per un confronto sulle minacce che rischiano di comprometterne le funzioni, ma soprattutto sulle soluzioni per una sua gestione sostenibile. Sarà presentata la Legge quadro per la protezione e la gestione sostenibile del suolo di cui al DDL 2614/2022.
La norma trae ispirazione dalla nuova Strategia dell’Unione europea per il suolo, che fissa una serie di traguardi di medio e lungo termine per contrastare la desertificazione e azzerare la conversione urbana di ulteriore suolo in tutto il territorio dell’Unione europea entro il 2050; l’incipit della sua relazione introduttiva ne riprende il concetto-guida: Troppo pochi sanno che il nostro futuro dipende dallo strato sottile che si estende sotto i nostri piedi. Il suolo e la moltitudine di organismi che in esso vivono ci forniscono cibo, biomassa, fibre e materie prime, regolano i cicli dell’acqua, del carbonio e dei nutrienti e rendono possibile la vita sulla terra. Occorrono migliaia di anni per produrre pochi centimetri di questo tappeto magico.
Secondo la Commissione europea, si stima che una percentuale compresa tra il 60 ed il 70 per cento dei suoli nell’Unione europea non sia in buona salute: il suolo continua ad essere soggetto a processi di forte degrado, come l’erosione, la compattazione, la riduzione di materia organica, l’inquinamento, la perdita di biodiversità, la salinizzazione, l’impermeabilizzazione, a causa di un uso e di una gestione insostenibili, dell’eccessivo sfruttamento e dell’emissione di sostanze inquinanti, con una progressiva e grave compromissione dei molteplici servizi ecosistemici che il suolo stesso eroga e che sono essenziali per le comunità umane.
“L’Università degli Studi dell’Aquila”, ha dichiarato il Prof. Bernardino Romano del Dipartimento di Ingegneria Civile Edile-Architettura ed Ambiente, “ha promosso l’iniziativa con l’obiettivo di costruire, insieme alla pluralità di attori che decidono sulla destinazione d’uso del suolo, una rete di conoscenze che possa guidare le scelte future e che possa stimolare l’avvio di iniziative condivise, per tutelare e gestire in maniera sostenibile questa risorsa naturale non rinnovabile, e quindi così preziosa e così fragile”.
Il tema è stato dibattuto con il supporto scientifico dell’ISPRA (‘Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), dei docenti dell’Ateneo e con il contributo degli Ordini professionali, della Regione Abruzzo e altre istituzioni locali, delle Associazioni per la difesa ambientale, del Consulente giuridico del Ministero dell’Ambiente e del Commissario unico per la bonifica delle discariche.