L’Aquila. Si è svolto questo pomeriggio nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila l’importante convegno dedicato alla riforma della giustizia “Cartabia” sul tema delle impugnazioni in materia penale.
L’incontro, che ha avuto come obiettivo quello di realizzare un momento di formazione congiunta tra la magistratura e l’avvocatura, ha visto la partecipazione di Giovanni Canzio Primo Presidente Emerito della Suprema Corte di Cassazione e di Manfredi Bontempelli Professore Ordinario di Diritto Processuale Penale presso l’Università di Milano, entrambi già membri della Commissione Ministeriale per la Riforma.
Il convegno è stato organizzato dalla Scuola della Camera Penale dell’Aquila in collaborazione con la Struttura di Formazione Decentrata del Distretto dell’Aquila della Scuola Superiore della Magistratura; hanno patrocinato l’evento il Consiglio dell’Ordine Distrettuale degli Avvocati dell’Aquila e la Fondazione Carispaq.
“La riforma Cartabia”, ha dichiarato Giovanni Canzio, “è una riforma di sistema in cui le impugnazioni si inseriscono in un contesto generale che riguarda l’intero codice di procedura penale. Le impugnazioni penali, secondo questa riforma, dovrebbero essere accuratamente selezionate rispetto al passato e questo comporta un grande impegno professionale dei protagonisti del processo. Si richiede un maggior rigore da parte dell’avvocato che fa atto di appello e ricorso in Cassazione e un maggior rigore logico da parte del giudice che deve giudicare questi processi perché il ragionamento deve essere molto ancorato ai fatti e alle prove, altrimenti c’è la sanzione dell’inammissibilità e questo è il percorso innovativo che la riforma attua. Non ci dimentichiamo che l’Italia è l’ultimo paese in Europa per durata ragionevole dei processi, quindi il primo obiettivo è quello di ridurre la durata del processo in termini ragionevoli e qualche miglioramento già si sta vedendo grazie ai primi messaggi che la riforma lancia. Aggiungo solo una cosa”, ha sottolineato Canzio, “che la novità più importante della riforma Cartabia è che, per la prima volta, il legislatore si è reso conto che non basta cambiare le regole del processo ma intervenire anche sulle risorse finanziare che devono sostenere la riforma”.
I relatori si sono soffermati su alcune delle questioni più spinose della riforma come le nuove condizioni di inammissibilità nei giudizi d’appello e di cassazione e quelle relative alle improcedibilità; è stato altresì affrontato il tema della necessità dell’elezione del domicilio nei giudizi d’impugnazione dello specifico mandato con riferimento agli imputati assenti. Sono state tante altre le problematiche in discussione che secondo il responsabile della Scuola Territoriale della Camera Penale dell’Aquila Giulio Michele Lazzaro, moderatore del convegno, rischiano di sacrificare diritti e garanzie del “Giusto Processo” nel perseguire la necessità di dare celere attuazione ai programmi previsti dal Pnrr.
“È una riforma di grande respiro questa”, ha dichiarato la Presidente della Corte d’Appello dell’Aquila Fabrizia Francabandera”, ma credo che mai come questa volta sia necessario un cambiamento culturale dell’avvocatura e della magistratura da fare insieme perché bisogna entrare in ottiche, per quanto riguarda i vari segmenti del processo, in parte profondamente diverse da quelle a cui siamo abituati e quindi è una sfida. Siamo preoccupati naturalmente perché come tutte le scommesse gli esiti possono essere anche complessi. È come se ci avessero dato un motore nuovo su una vecchia macchina su cui stiamo correndo per realizzare gli obiettivi del Pnrr, quindi in questa fase di accelerazione tutte queste varianti ci preoccupano; io però sono fiduciosa per natura e ce la faremo, ce la metteremo tutta per farla funzionare”
“La Fondazione Carispaq”, ha affermato il presidente Domenico Taglieri, “è stata lieta di ospitare l’odierno incontro, vertente sul sistema delle impugnazioni penali dopo la riforma Cartabia promosso dalla Scuola Forense e dalla Scuola Superiore della Magistratura con l’intento di favorire un momento di confronto e di formazione utile a dare piena attuazione alla recente riforma della Giustizia. È stato un incontro molto significativo”, ha concluso Taglieri, “per l’autorevolezza dei relatori e per la peculiarità del tema affrontato. L’efficienza della giustizia è la condizione indispensabile per lo sviluppo ed il corretto funzionamento del sistema economico, nell’ottica di favorire anche la concorrenza, quale contesto imprescindibile per lo sviluppo di impresa. Per queste ragioni ci siamo messi subito a disposizione delle autorevoli istituzioni proponenti per l’organizzazione dell’incontro di oggi, confermando il ruolo che la nostra Fondazione, da sempre impegnata per la crescita socio-economica, ha assunto quale riferimento per tutti gli stakeholders del territorio e quale interlocutore in grado di catalizzare risorse e competenze per la crescita della comunità”.
All’incontro odierno sono intervenuti Fabrizia Francabandera, presidente della Corte d’Appello dell’Aquila; Luisa Leopardi, presidente dell’Ordine degli avvocati distrettuale dell’Aquila; Stefano Rossi, presidente della Camera penale dell’Aquila e Lorenzo Prudenzano, responsabile Struttura territoriale di formazione decentrata del distretto dell’Aquila. Presente il presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri.