L’Aquila. La Regione Abruzzo con due delibere, la DGR.543/2018 e la 657/2018, ha inopinatamente aperto al pascolo vastissime aree coperte da boschi, compresi molti siti di interesse Comunitario, dove da decenni questa pratica era in generale vietata per ovvie ragioni ambientali e anche forestali ed agronomiche. “Solo esplicite autorizzazioni preventive, con pianificazione e attente valutazioni di dettaglio, potevano consentire l’accesso agli animali domestici, come previsto dall’Art.42 della Legge forestale regionale 3/2014”, si legge in una nota della SOA. “Infatti il contesto ambientale è completamente diverso rispetto alle praterie e cavalli, capre, pecore e vacche”, continua la SOA, “possono incidere gravemente sia sull’erosione del suolo, in genere scoperto, del bosco attraverso il calpestio sia sulla flora del sottobosco, spesso composta da specie rarissime, basterà ricordare l’orchidea Scarpetta di Venere simbolo delle faggete del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”.


