L’Aquila. Tremila firme per chiedere a Bertolaso di rinunciare alla prescrizione. Questa la richiesta avanzata dai comitati dei cittadini nati dopo il terremoto dell’Aquila e altri comitati provenienti da tutta Italia – Thyssenkrupp, Moby Prince, San Giuliano di Puglia – che si sono dati appuntamento nelle strade del capoluogo a sette anni dal sisma. “Sono tutte le associazioni che si battono da anni per le numerose stragi italiane che accompagnano L’Aquila in questa battaglia per la verità sull’ennesima strage di Stato”, spiega il consigliere del gruppo consiliare Appello per L’Aquila che vogliamo Vincenzo Vittorini. “Il fatto non sussiste ma uccide” si legge nel lungo striscione che apre la fiaccolata partita subito dopo le 22 per ricordare le vittime del terremoto del 2009 che distrusse L’Aquila e rase al suolo decine di paesi della provincia. Il lungo corteo è partito da via XX Settembre per raggiungere piazza Duomo, dove a mezzanotte è prevista la lettura dei nomi delle 309 vittime. “E’ arrivato il momento di lanciare un grande progetto di 50-60 anni per la manutenzione straordinaria di messa in sicurezza dell’Italia”, ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente, “partendo dai territori più a rischio idrogeologico e sismico e dalle scuole. Dobbiamo fare come in Giappone e Cile e negli altri paesi seri e civili. Non capisco come ogni due anni si debba fare la revisione dell’auto, altrimenti viene sequestrata, e in Italia della propria abitazione nessuno sa nulla se non la rendita catastale”. Alla fiaccolata stanno prendendo parte anche il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, il sottosegretario Claudio De Vincenti e il commissario prefettizio di Roma, Paolo Tronca. Diego Renzi