L’Aquila. Un laboratorio di lettura ad alta voce, tenuto da un’attrice professionista e rivolto agli anziani in sei paesi dell’entroterra aquilano, Fagnano Alto, Fontecchio, Gagliano Aterno, Navelli, San Benedetto in Perillis e Tione degli Abruzzi. Un progetto innovativo, dall’evocativo titolo “La Corriera dei nonni lettori”, che porta la firma di Paolo Fiorucci, divenuto noto come Libraio di Notte, che prenderà il via all’inizio del 2024 e per il quale è scattata già una raccolta fondi (https://www.produzionidalbasso.com/project/la-corriera-dei-nonni-lettori/).
Sono previsti sei incontri infrasettimanali nei sei comuni, che contribuiranno a farsi piccola comunità attorno alla parola letta e narrata, per creare calore e relazione. Il laboratorio servirà anche a ritrovare il piacere di leggere ad alta voce per se stessi e per chi ci sta accanto, in modo naturale e spontaneo.
Un appuntamento ogni venti giorni, in forma itinerante, di paese in paese, per stimolare curiosità, ricordi e riflessioni, per aprire gli sguardi. “A ogni incontro”, spiega Fiorucci, “leggeremo racconti brevi, storie di vita, leggende e fiabe dell’Abruzzo montano con brani tratti dalle opere di Antonio De Nino, Gennaro Finamore, Giovanna Pansa (le tre corone della letteratura regionale abruzzese) che, attraverso i corpi e le voci dei partecipanti, restituiremo al pubblico in una lettura corale, che avrà luogo nella città dell’Aquila, a conclusione di questo nostro peregrinare. Ogni incontro avrà la durata di novanta minuti e fornirà le basi metodologiche per la lettura ad alta voce”.
Il progetto, al quale collaborano Valeria Pica e l’associazione Heritage Art Research Project (Harp) di Fontecchio, si propone di restituire agli anziani la funzione di narratori e depositari della conoscenza tradizionale, interpretando simbolicamente la loro presenza come spina dorsale delle comunità, così come l’Appennino è la spina dorsale dell’Italia.
La narrazione e la condivisione di storie sono attività antiche quanto l’uomo: è in questo modo che sono stati tramandati di generazione in generazione usi, costumi e tradizioni. Nelle civiltà orali, la narrazione aveva un valore magico, sacro, carico di un’emotività profonda. Le storie, infatti, rappresentano per adulti e bambini un’occasione privilegiata per coltivare la capacità di accostarsi alla realtà con meraviglia, arricchendola di contenuti immaginari.
Attraverso il senso dello stupore, la narrazione suscita nei bambini il desiderio della scoperta e, per questo, ha una forte valenza conoscitiva. Si tratta di una vera e propria emozione della mente che la voce dei nonni addolcisce e arricchisce di grande forza e significato.
Il nome “La Corriera dei nonni lettori” nasce dall’obiettivo di arrivare insieme all’Aquila – dove la classe di nonni lettori leggerà per tutti i bambini e gli adulti-bambini che vorranno assistere alla lettura corale – con un autobus che percorrerà l’itinerario circolare che abbraccia i comuni partecipanti, rendendo bene anche l’idea di narrazioni che attraversano il territorio e ritornano al capoluogo, ristabilendo un legame tra aree periferiche e centro urbano.
Inoltre, svolgere il laboratorio in bassa stagione, tra l’inverno e la primavera 2024, significa sostenere la politica di destagionalizzazione degli eventi estivi, anche perché gli anziani non conoscono l’alta stagione, ma le quattro stagioni di un tempo sospeso in cui le capacità di racconto e ascolto sono fondamentali per creare comunità e dare senso al vivere le aree interne.
Le attività del progetto propongono una riattivazione di una parte della comunità, costituita dagli anziani, raccontando e creando un ponte tra le vecchie e le nuove generazioni. Si attua, così, un passaggio di testimone che si realizza nel viaggio della corriera che fa salire le persone a una certa fermata, ne condivide il cammino per un tratto e poi le fa scendere in un continuo arricchimento e rinnovamento che si fonda sulla condivisione della conoscenza tradizionale.
Il ponte tra vecchie e nuove generazione vuole anche sensibilizzare i giovani a raccogliere le testimonianze e i racconti degli anziani in modo da continuare poi nel racconto e nel viaggio della prossima corriera che potrebbe essere abitata dai bambini e dai giovani lettori.
Classe 1984, nato a Chieti, Fiorucci dal 2018 al 2022 ha gestito a Popoli (Pescara) “Il libraio di notte”, molto di più di una libreria, un progetto che ha avuto una straordinaria eco mediatica che lui spiega così: “Anzitutto probabilmente per il nome, per l’alone di mistero che lo accompagnava, per la componente d’ombra. Poi per la proposta, che si occupava del recupero di una dimensione di bottega, ormai quasi ovunque sostituita. Per il contatto umano della mia attività, che in dieci metri quadri non poteva per forza di cose consentire l’anonimato. Il cliente entrava e dopo poco aveva già un nome, e dopo poco ancora, aveva anche una storia, che forse senza rendersi conto aveva raccontato”.
Laureato in Lettere, durante l’università Fiorucci inizia a scrivere canzoni, che culminano nella pubblicazione dell’Ep “Sei personaggi in cerca di cuore” e nelle collaborazioni con Max Manfredi, più volte Targa Tenco, e Massimo Germini, storico chitarrista di Roberto Vecchioni. Svolge nel frattempo i lavori più disparati “e disperati”, come dice lui stesso: operaio tessile, commesso in un negozio di ottica, impiegato nel settore calzature, Babbo Natale nei centri commerciali, insegnante di scrittura creativa, sassofonista in un’orchestra di liscio e portiere di notte in albergo.
Nel dicembre 2019 esce il suo esordio poetico su carta stampata, 21 poesie invece di chiederti come stai, pubblicato da Riccardo Condò Editore. Dal 2020 è direttore artistico del Festival “Libri nell’Entroterra” a San Benedetto in Perillis (L’Aquila), micro-paese dell’Appennino abruzzese dove risiede, dove ha dato inizio al progetto “Borgo del Libro” e dove ha sede il suo studio bibliografico. Nel novembre 2021 ha pubblicato con Neo Edizioni Quando piove canto più forte, raccolta di poesie e Polaroid.