L’Aquila. Sarà presentato lunedì prossimo 25 novembre alle ore 17:00 presso l’Auditorium della Fondazione Carispaq a L’Aquila il volume “La Guerra dell’Aquila ovvero la Guerra Aquilana di Braccio”, cantare anonimo del XV secolo, a cura di Carlo De Matteis con nota linguistica di Nicla Marini.
Si tratta del quinto volume della collana “Monumenta Civitatis Aquilae” sostenuta dalla Fondazione Carispaq e diretta dallo stesso Prof. De Matteis. Un’iniziativa editoriale nata con l’obiettivo di far conoscere testi letterari e storiografici prodotti all’Aquila nei secoli XIV–XVIII. Un progetto di ampio respiro e di lunga durata con il quale si vuole ricostruire il quadro di una civiltà della scrittura, praticata in poche altre città italiane di provincia quanto all’Aquila.
Questa riedizione de La Guerra Aquilana di Braccio narra in versi uno degli eventi decisivi nell’equilibrio della politica italiana del primo Quattrocento e tra i più cruenti nella storia militare europea del tempo. Dopo un anno di duro assedio alla città dell’Aquila posto dall’esercito mercenario del condottiero di ventura Fortebraccio da Montone, il 2 giugno 1424 si combatté nella piana di Bazzano la battaglia tra le truppe alleate della Regina Giovanna II, dell’erede designato Luigi d’Angiò e di Papa Martino V, con l’appoggio del Duca di Milano, contro quelle di Alfonso V d’Aragona e del capitano perugino, che restò sconfitto e morì per le ferite riportate.
A seicento anni da quell’evento, questo libro, uscito qualche mese fa, rievoca il fatto d’arme attraverso la riedizione della più antica fonte storica che lo attesta: un poema della metà del secolo XV scritto da un anonimo scrittore aquilano nel metro epico dell’ottava rima. Attraverso undici cantari, il poeta rievoca le varie fasi della battaglia nello stile magniloquente tipico delle narrazioni canterine, destinate a un pubblico di ascoltatori oltre che di lettori. Il poema è perciò una testimonianza letteraria, ma anche una fonte storica di prima mano ed è un esempio unico in Italia di poema politico-civile su un evento di rilievo nazionale.
Molti altri cronisti e storici di varie parti d’Italia narrarono l’evento in sedi diverse, ma tutte a notevole distanza di anni (salvo la biografia di Braccio del vescovo teramano Campano, contemporanea al testo aquilano) e su testimonianze indirette. Il poeta aquilano racconta invece sulla base di testimonianze orali di probabili partecipanti alla battaglia. La sua opera, qualche decennio dopo, fu liberamente tradotta in prosa latina, con l’aggiunta di preziose notizie desunte probabilmente da atti ufficiali del Comune cittadino, da un altro aquilano originario della terra di Fontecchio, Angelo Fonticulano.
Dopo il saluto del Presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri, il volume, edito da Portofranco, sarà presentato da studiosi e specialisti nelle discipline interessate all’opera: il linguista e studioso del volgare aquilano Francesco Avolio, dell’Università dell’Aquila, la storica Silvia Mantini della stessa università, e il filologo dell’Università di Roma “La Sapienza” Pasquale Stoppelli. La presentazione sarà accompagnata dagli interventi degli attori Alessia Olivieri e Fabrizio Pompei, che leggeranno brevi passi del poema. Sarà l’occasione per rivivere una pagina memorabile e decisiva della storia della nostra città.