Per gli appassionati di vino ed olio, Loreto Aprutino è da tempo una “mecca” di pellegrinaggio: nomi come quello di Valentini, Ciavolich. Torre dei Beati, De Fermo, Talamonti, Amorotti, Marchesi De’ Cordano si distinguono da anni (alcuni da decenni) per affidabilità, serietà ed etica al servizio della produzione agricola e vinicola. La notizia bomba degli ultimi giorni è l’investimento “sostanzioso” di un grande imprenditore del mondo del vino abruzzese, Nicola Di Sipio, che ha scelto questo borgo sulle colline pescaresi per realizzare un sogno e dare ulteriore slancio all’immagine della propria azienda vitivinicola. Con l’acquisto all’asta del famoso Castello di Chiola, una dimora fantastica che domina dal centro del paese, la famiglia Di Sipio punta a rilanciare uno dei luoghi simbolo del territorio e a farlo diventare calamita attrattiva per un turismo esigente ed internazionale. In attesa, ovviamente, di arricchire la gamma dei vini aziendali con un prodotto made-in-Loreto.
Lo abbiamo chimato per un commento: “Penso che il Castello di Chiola sia uno dei più belli e rappresentativi d’Abruzzo e per l’età che ha la struttura è ottimamente conservata. È una struttura dell’860 dopo Cristo, ex avamposto dei Normanni, diventato dimora di varie famiglie feudali, fino ai Chiola. Parliamo di una dimora che ha una grande storia sulle spalle. Per chi fa il vino – ed è innamorato, come noi, del fare il vino in un certo modo – il legame con la storia e con le tradizioni è fondamentale: quale luogo migliore, allora, di un castello, per degustare un calice di un grande vino rosso? Mio padre ci andò in un matrimonio e se ne innamorò. Sono felice di aver realizzato il suo sogno, ma le giuro che la nostra contentezza deriva non tanto per le prospettive di business, ma proprio per la rilevanza storica e simbolica che ha questo luogo. A Loreto Aprutino – prosegue Nicola Di Sipio – ho trovato delle persone eccezionali, coese, determinate nel valorizzare un paese e un territorio che, già da soli, sono bellissimi. Noi speriamo di potergli dare ancora più valore, facendo qualcosa di importante e prestigioso, che possa fungere da attrattiva per una clientela ancora più internazionale. Per questo, dico subito che siamo aperti ad ogni forma di collaborazione e ci mettiamo a disposizione di tutti”.
I progetti a lungo termine prevedono ovviamente anche la creazione di un vino importante e di un olio, che siano all’altezza del castello e delle aspettative. Per ora si sta già lavorando alla riapertura prevista per l’estate prossima, almeno del piano basso, dove avranno luogo eventi e degustazioni. Per fare un vino che abbia anima e storia c’è bisogno di tempo, ma l’impressione è che i Di Sipio abbiamo i mezzi e la passione per riuscirci…