L’Aquila. “La scomparsa di nostro figlio Fabrizio ci ha gettato in un grande sconforto. La sua forza, la bontà, il sorriso saranno la luce che seguiremo nei giorni senza di lui, sarà lì, e nello sguardo volto al futuro di sua figlia Smeralda che troveremo conforto al dolore di non averlo più tra noi. In questi giorni di lutto abbiamo capito ancor di più quanto Fabrizio fosse amato e apprezzato da tante persone, la sua scomparsa ha creato un vuoto immenso non soltanto nella famiglia”.
Così la famiglia di Fabrizio Sciarra, scomparso sabato scorso a 42 anni, in un messaggio diffuso alla stampa, con “un sentito ringraziamento a quanti hanno espresso loro vicinanza e affetto nel difficile momento che stanno attraversando”.
La lettera è a firma della figlioletta Smeralda, la compagna Cristina e i genitori Lucia e Alberto.
“Siamo riconoscenti e ringraziamo di cuore coloro che ci sono stati vicino in questo momento di grande dolore, per aver voluto dare un ultimo saluto sincero a nostro figlio”, scrive la famiglia, “la gentilezza e le generosità di Fabrizio ha toccato tante persone, che, siamo convinti, lo ricorderanno per sempre. Ringraziamo con tutto il cuore per il grande affetto, l’aiuto e la vicinanza i suoi cari amici, con cui Fabrizio ha condiviso i momenti della spensieratezza e della felicità, in modo particolare Enrico Verini, con il quale condivideva non soltanto la passione politica ma anche l’amicizia fraterna; grazie ai colleghi, che lo hanno stimato e che gli hanno voluto bene non soltanto sul lavoro, e gli amici della nostra famiglia, quelli di sempre, che ci conoscono da tanto tempo e che ci hanno aiutato in ogni singolo momento. Grazie ai vigili del fuoco dell’Aquila, sono una grande e straordinaria famiglia che non lascia mai indietro nessuno: ci hanno commosso moltissimo con la loro partecipazione sentita all’ultimo saluto al nostro caro figlio. Grazie ancora ai rappresentanti politici di tutti gli schieramenti, che lo conoscevano come uomo e come persona buona e capace al di là della sua appartenenza politica. E poi un grazie a tutta la comunità di Cagnano Amiterno, nella quale Fabrizio è cresciuto, che amava e che non lo dimenticherà, e alla città dell’Aquila, dove era apprezzato in tanti ambiti. Un ringraziamento anche all’università di Assisi: qui Fabrizio si era laureato orgogliosamente due anni fa. Docenti e dirigenti universitari ci hanno raccontato episodi degli anni dello studio che ci hanno fatto scoprire aspetti meravigliosi del suo carattere. Grazie di tutto. È stato di grande conforto saper vicine tante persone in questo momento così difficile. Noi andremo avanti più sollevati nella consapevolezza di quanto di buono Fabrizio ha lasciato e cercando di vivere rispettando sempre i suoi princìpi: l’attenzione ai più fragili, la solidarietà, la giustezza”.