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La Factory di Cirilli compie quattro anni e prosegue con entusiasmo il suo percorso di alta formazione

Redazione Abruzzolive di Redazione Abruzzolive
6 Ottobre 2025
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L’Aquila. ‘La Factory di Cirilli’ compie quattro anni e prosegue con entusiasmo il suo percorso di alta formazione professionale a L’Aquila.

 

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Un progetto unico, ideato e fortemente voluto da Gabriele Cirilli, che punta a formare nuovi talenti dello spettacolo attraverso un biennio intensivo di studio tra recitazione, canto, danza e recentemente anche doppiaggio, con il grande Massimo Lopez.

 

Nel cuore della città, tra il Teatro dell’Accademia di Belle Arti, il Conservatorio e altri spazi messi a disposizione dal Comune de L’Aquila, la Factory continua a crescere, coinvolgendo insegnanti di primo piano  e  offrendo agli allievi opportunità di formazione ed inserimento nel mondo dello spettacolo. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale: www.factorycirilli.it. A conferma della solidità del progetto, i ragazzi del primo biennio sono già entrati a far parte de La Factory – Agency, l’agenzia interna nata per accompagnarli nel mondo del lavoro. 

 

I profili degli attori sono già visibili online sul sito ufficiale www.factorycirilli.it/agenzia/index.

Gabriele Cirilli comico, cabarettista, attore, umorista e scrittore italiano, attualmente è impegnato con la sua  tournee’ teatrale, con la sua scuola di formazione professionale, che si ispira al “Laboratorio di esercitazioni sceniche di Roma di Gigi Proietti” e  nella quindicesima edizione di “Tale e Quale Show ” su Rai1  come concorrente insieme a Flavio Insinna. Li abbiamo visti nella prima puntata, dove ci hanno incantato con “Volevo essere un duro” interpretando i panni di Luciano Pavarotti (da Gabriele Cirilli) e di Lucio Corsi (da Flavio Insinna).

 

Mi racconta il progetto della scuola di recitazione che ha creato: “La Factory di Gabriele Cirilli”?

“Io ho aperto questa scuola in Abruzzo,  la sede attuale si trova a l’Aquila per portare avanti quello che Gigi Proietti ha fatto con me. Nella mia  Factory  si insegna recitazione, danza, canto e molto altro nell’arco di due anni con insegnanti famosi nel mondo dello spettacolo per formare nuovi attori e figure dietro le quinte. Con questo percorso formativo il mio obiettivo è quello di offrire una grande opportunità di alta formazione professionale, di crescita umana e concrete prospettive professionali. Più che dei talenti, io cerco dei ragazzi che abbiano voglia di imparare una professione, perché oggi con l’avvento dei social nessuno ha più voglia di imparare. I ragazzi fanno a gara con  chi ha più followers, e chi ha più visualizzazioni ha vinto. Invece è importante imparare una professione per costruirsi un futuro. Questo ce lo diceva anche Gigi Proietti.

 

Nella sua scuola  si insegnava danza, canto, poesia e altre arti. Io come lui, per formare un artista in modo completo, oltre alla recitazione, ho inserito nel programma formativo dei miei allievi: danza per insegnare a gestire bene il corpo sul palcoscenico ed il canto per avere musicalità.  L’ultima disciplina che ho inserito è quella del doppiaggio che insegna Massimo Lopez. Sono contento di accompagnare i ragazzi al quarto biennio, e alcuni di loro già diplomati lavorano già nel mondo dello spettacolo. Da Settembre i corsi della scuola sono attivi”.

 

Gabriele, all’inizio della sua carriera in cabaret in un’intervista Gigi Proietti disse che lei aveva delle doti innate come attore e cantante. Crede che abbia avuto ragione, vista anche la sua partecipazione così longeva a “Tale e Quale Show”?

 

“Credo che Gigi Proietti avesse ragione. Ho sempre amato recitare e cantare, e penso che queste doti siano innate in me. Le racconto un annedoto. Mi contattò Marco Giallini sui social e mi disse: “Lo sai, che abbiamo fatto l’ultimo film con Gigi Proietti prima che morisse e, mi ha confidato che tu tra quelli del laboratorio sei il più attore di tutti”.

La vita poi mi ha portato anche a intraprendere altri tipi di carriera sempre all’interno del mondo dello spettacolo, quali  la televisione, il cabaret, però io non dimentico il teatro.  È chiaro che bisogna avere una  preparazione a 360 gradi, come  mi ha insegnato Gigi Proietti e come io  insegno ai ragazzi  nella mia scuola. Bisogna saper cantare, muoversi e  recitare per essere  degli artisti completi, però io nella mia anima mi sento un attore”.

 

Gabriele, lei e Carlo Conti avete perso il padre presto e,  siete entrambi cresciuti con l’esempio di una madre forte e supportiva. Pensa che oltre la stima professionale, vi lega anche questa storia di vita che avete in comune?

 

“Non è solo questo che ci unisce. Io e Carlo Conti siamo venuti dal basso e abbiamo conquistato tutto con la fame, la forza, la grinta, la determinazione e  la voglia di imparare. Lui è diventato molto più grande di me; è veramente il numero uno della televisione, è  un grande capoprogetto e,  mi ha aiutato moltissimo nella supervisione artistica del mio spettacolo teatrale. Inoltre entrambi siamo uomini umili e  amanti della famiglia,  anche se lui l’ha costruita  un po’ più tardi di me”.

 

Ha avuto una gavetta difficile, con molti sacrifici. Cosa l’ha aiutata  a superare gli ostacoli?

 

“La voglia di sognare e la determinazione mi hanno aiutato a superare tutte le difficoltà della mia vita. 

I ragazzi di oggi soprattutto con i social addirittura  riescono a “bypassare” la fatica e  la gavetta. Invece è molto importante per costruirsi una carriera  fare dei sacrifici”.

 

Gabriele, suo padre aveva ricevuto un’offerta per giocare a calcio con la  squadra della Roma ma rinunciò. Per lei realizzare il suo sogno di fare l’artista, ha rappresentato una rivincita  anche per lui?

 

“Mio padre era un ragazzo quando lo chiamò la squadra della Roma. Lui era fortissimo a giocare a pallone e rinunciò perché fu il padre che non volle. Lui non ha voluto fare lo stesso sbaglio con me.  Mio padre non ha potuto realizzare i suoi sogni, io sì, perché entrambi i miei genitori mi hanno sempre sostenuto nel mio sogno di fare l’attore. Raggiungere il successo mi ha permesso di riscattare mio padre, e fare in qualche modo quello che non ha potuto realizzare lui”.

 

Ha detto che avrebbe potuto non fare l’attore, ma non avrebbe potuto  non fare il padre. Cosa significa per lei essere il padre di Mattia?

 

“Essere padre è importantissimo per me. Mio figlio Mattia è una persona con molto talento e sono orgoglioso di lui”.

 

Suo figlio Mattia quest’anno ha diretto un cortometraggio a L’Aquila, nel suo Abruzzo e  lei hai recitato come attore principale.  Che emozione ha provato?

 

“È stato un piacere lavorare con Mattia. È un regista molto preparato e ha fatto un ottimo lavoro.

Io ho sempre insegnato a Mattia che per raggiungere dei risultati bisogna impegnarsi e conquistare le cose.

Lui è  riuscito ad attirare la mia attenzione con la sua  bravura. È un ragazzo colto,  studioso, preparato e, conosce l’inglese alla perfezione.

Con mia moglie e la nostra società gli abbiamo prodotto il cortometraggio che adesso è in giro per i più importanti festival italiani e, sta raccogliendo consensi dai maggiori registi.

Mattia ha già girato altri due cortometraggi e per me l’emozione di partecipare come attore in un  suo cortometraggio è stata enorme”.

 

L’abbiamo vista alla co-conduzione con Eleonora Daniele nel programma Rai “La partita del cuore” a L’Aquila. Le piacerebbe mettersi alla prova maggiormente come conduttore?

 

“Mi piace la varietà del mio lavoro.  Io voglio sperimentare la conduzione nei miei format. Non voglio essere il presentatore alla Carlo Conti”.

 

Qual è la sua caratteristica più forte del suo carattere che l’ aiuta a passare da un ruolo all’altro?

 

“Credo che la mia caratteristica più forte sia la mia capacità di adattarmi alle diverse situazioni. Sono una persona molto versatile e posso adattarmi a diversi ruoli. Secondo me, è una dote  innata, che hai  dentro. Io sono nato con queste doti di: saper cantare,  muovermi, recitare,  fare l’attore comico e drammatico, che ho poi coltivato con l’arte. Gigi Proietti mi ha dato questa opportunità. Ci devi nascere con il talento e ,poi lo devi coltivare con l’impegno e lo studio”.

 

Si sta parlando molto della possibilità di girare una nuova stagione  della fiction “Un medico in famiglia”. Le piacerebbe?

 

“Sì, mi piacerebbe molto. Dante è un personaggio che amo molto, a cui sono legato. Credo che sarebbe divertente tornare ad interpretarlo.”.

Intervista a Gabriele Cirilli di Daniela Di Genova

Tags: Gabriele Cirilli
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