Spoltore. “La toppa è peggio del buco, anzi è il buco stesso. L’imbarazzante atteggiamento del sindaco nonché assessore ai Lavori Pubblici (forse unica nel suo genere, vista l’importanza della città di Spoltore) ha del grottesco, perché a precise domande dei consiglieri e cittadini non è stata in grado di dare risposte, anzi ha dichiarato che lei stessa è in attesa di conoscere la verità su quanto verificatosi: purtroppo nemmeno i tecnici da loro chiamati in soccorso hanno saputo o voluto dare risposte.
Troppe le assenze ieri in un pomeriggio importantissimo per la sicurezza del nostro bel Centro Storico e dei cittadini che ci vivono o lo frequentano: assente una maggioranza sempre più in difficoltà e che come sempre non parla e non da risposte ma va avanti ‘navigando a svista’, assente il popolo spoltorese, che doveva essere presente almeno solo per non ignorare, ma soprattutto assenti l’impresa realizzatrice, il Rup e le risposte ai coraggiosi cittadini intervenuti, con un Consiglio chiuso frettolosamente da un PdC in difficoltà dopo le mie domande pressanti, a cui nessuno ha dato risposta, ma che riproporremo a ogni consiglio comunale, fino a che non ci daranno risposte convincenti loro o gli organi inquirenti, che sarebbe il caso intervenissero d’ufficio su tale disastro: ringrazio comunque i cittadini intervenuti soprattutto per il loro coraggio”.
Questa il duro attacco, espresso tramite una lettera, del consigliere di minoranza e capogruppo di opposizione Della Torre, in merito alle condizioni della casa comunale di Spoltore ed in particolare a quanto accaduto
venerdì pomeriggio durante i lavori del Consiglio aperto, richiesto per l’occasione dai consiglieri dell’opposizione (lo stesso Della Torre, Agnese Ranghelli, Pierpaolo Pace e Stelvio D’Ettorre).
Dalla Torre poi incalza con le seguenti domande:
1. “Si è tenuto conto di eventuali diverse prescrizioni del Genio Civile sul progetto del
Belvedere e/o se è stato richiesto e ottenuto parere favorevole sullo sbancamento fino a 5 metri a ridosso delle fondamenta Belvedere?
2. Visto che l’amministrazione nega ogni connessione con i lavori principali del consolidamento, con quale progetto è stato approvato e con quali fondi è stato finanziato detto sbancamento?
3. Visto ciò che è successo, era necessario farlo, chi l’ha deciso (probabilmente senza carotaggio) e il terreno rimosso dove è stato smaltito?
4. Il progetto depositato al genio civile ha ottenuto o meno il collaudo strutturale e i Vigili del Fuoco hanno asseverato o meno la sicurezza del posto?
5. C’è la volontà della maggioranza di prevedere una Commissione D’Inchiesta sul Dissesto Idrogeologico?
“Abbiamo però scoperto diverse verità”, continua la consigliera Ranghelli, “e la prima e più importante è che il collaudo dell’opera pubblica, già da mesi aperta al pubblico, è in itinire, come candidamente ammesso dall’Ingegner Vicaretti, e la cosa è gravissima: le domande sono state tante, ma le risposte sono state assenti o ampiamente insufficienti. I tecnici di fiducia da noi contattati, interpellati per motivi di interesse civico, hanno potuto vedere dei documenti e assistere visivamente a quanto accaduto, e tutti hanno concordato su un’unica causa: la terra sotto il Belvedere non andava rimossa, avendo inoltre evitato il crollo per quasi trent’anni. Non siamo purtroppo riusciti a convincerli a presenziare per ovvi motivi, su cui è meglio sorvolare, mentre l’ingegner Cerasa e il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri hanno potuto dire solo una parte della verità quella storica, ma evitando di dire perché c’è stato il crollo e se i danni saranno ancora più gravi”.
Qualsiasi sia il contenuto della progettazione esecutiva strutturale-geotecnica seguita per le opere di sbancamento dell’area sottostante li fabbricato “Belvedere” del centro storico di Spoltore, è chiaro che manca la sicurezza di un muro in cemento armato “A L” sottostante
il Belvedere, peraltro previsto sui progetti presentati, capace di contrastare la spinta del terreno generatasi a seguito dello sbancamento eseguito. Oggi purtroppo si “ammirano” le fondazioni scoperte a “fluttuare” a circa 5,00 m più in alto dall’attuale piano campagna: sicuramente le piogge hanno aumentato il carico di spinta idrostatico del terreno, ma tali spinte si sarebbero potute riscontrare anche in presenza di un passaggio di mezzi pesanti, ad esempio, su via Dietro le Mura, magari in presenza della cittadinanza che usufruiva del Belvedere: oggi avremmo pianto dei morti.
“Un’altra drammaticità emergente è che il tragico evento potrebbe ripetersi per ognuna delle restanti campate scoperte e prive di contrasto alla spina del terreno: ma in tutto questo dramma la sindaca ieri ha solo difeso le sue nefaste decisioni (teatro e parcheggio sotto il Belvedere) e l’operato di un Ingegnere inopportunamente prima Controllato e poi Controllore di se stesso (contravvenendo forse anche a disposizioni di legge)”, Conclude il Consigliere Pace, aggiungendo però, “che le accuse di sciacallaggio fatte nei nostri confronti dal locale Circolo PD sono ancor più drammatiche, perché denotano la volontà dell’organo dirigente di questa maggioranza di voler nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, invitando così tutti gli altri a un omertoso silenzio su quanto accaduto, facendo finta di nulla: è stato sperperato denaro pubblico e continuerà ad essere sperperato, ma le 200.000 € messe a disposizione dal Genio Civile non saranno sicuramente sufficienti per mettere in sicurezza rapidamente la zona: quindi altri disagi, altri danni e altri disservizi”, conclude.