Chieti. La Corte dei Conti dell’Abruzzo ha bocciato il piano di riequilibrio finanziario del Comune di Chieti. Secondo la magistratura contabile, a fronte di un passivo certificato di 78 milioni di euro, provocato da debiti fuori bilancio pregressi dell’ente, non appianati e risolti negli anni, vi sarebbero altri 20 milioni di passivo, facendo lievitare i debiti totali a 98 milioni di euro.
Nello scorso marzo la Corte dei Conti aveva inviato all’ente una delibera a firma del consigliere Giovanni Guida in cui si rilevavano alcune criticità tra cui i “possibili profili di danno erariale connessi alla malagestione e la mancata fornitura dei conti giudiziari inerenti la riscossione della società Teateservizi srl”.
La società, che è già in liquidazione e sulla quale pende una richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Chieti, si occupa di riscossione dei tributi, servizi cimiteriali e parcheggi a pagamento. Ora il Comune di Chieti dovrà attendere il dispositivo della Corte dei Conti per capire le motivazioni del pronunciamento e decidere se presentare appello.
Le eventuali procedure di dissesto finanziario partiranno solo dopo la fine del procedimento contabile. Nel giugno del 1993 – a quattro mesi dall’arresto, per tangenti, del sindaco e di cinque degli otto assessori allora in carica – era stato dichiarato il dissesto finanziario del Comune di Chieti per un debito fuori bilancio accertato di 25 miliardi di vecchie lire, ovvero 12,9 milioni di euro.
“Leggeremo attentamente il pronunciamento di oggi della Corte dei Conti, all’udienza di stamane eravamo andati con la speranza di poter evitare alla città lo scenario peggiore, cosa a cui abbiamo lavorato in questi due anni e mezzo di amministrazione, scegliendo la via del riequilibrio dell’Ente e non il dissesto”.
Lo scrivono il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo, e la Giunta comunale, commentando la decisione della Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo della Corte dei Conti.
“C’è amarezza, perché quando ci siamo candidati alla guida di Chieti sapevamo che non sarebbe stata una sfida facile, che ereditavamo un Comune con un’esposizione debitoria imponente, 78 milioni di euro lievitati di anno in anno, cifra che ha tolto alla città opere e servizi e che, peraltro, la Corte ha certificato negli atti che fanno parte dell’interlocuzione intercorsa con il Comune in queste settimane e che noi abbiamo contenuto, riducendola di quasi 10 milioni in appena un anno di attività sui conti – aggiungono.
Il tentativo espresso dal piano di riequilibrio era non solo dovuto, ma necessario, per restituire a
Chieti il respiro e la programmazione di cui aveva fortemente bisogno. Aspettiamo di conoscere nel dettaglio
tecnico il pronunciamento della Corte, cosa che sarà possibile nei prossimi giorni con la pubblicazione delle
motivazioni della sentenza e, con il supporto dei legali vaglieremo le possibilità e le iniziative da intraprendere.
Lo faremo con la consapevolezza dell’importanza di questo momento e la volontà di mettere in campo tutto il
possibile e, al contempo, faremo un’operazione verità davanti alla città per raccontare il curriculum del deficit e
dei debiti consolidati e da consolidare”