Chieti. Dopo la pronuncia della Corte costituzionale i trabocchi si potranno ingrandire così come si potrà modificare la passerella di accesso.
“Il Consiglio dei ministri a giugno dello scorso anno”, si legge nella nota del Wwf, “aveva impugnato la legge regionale numero 7 del 10 giugno 2019 che prevedeva la possibilità di ampliare la superficie calpestabile dei trabocchi che ora fungono da ristoranti, fino a un massimo di 160 metri quadrati (con un’aggiunta di altri 50 metri per cucina e bagno). Secondo il Consiglio dei ministri la legge regionale avrebbe invaso la competenza dello Stato circa la tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, ma la Corte costituzionale non ha ravvisato alcuna incursione da parte della Regione nelle funzioni statali”.
Inoltre la Corte costituzionale non ritiene che l’attività di ristorazione e le relative indicazioni per la regolamentazione quali la superficie sfruttabile o il numero di persone ospitabili, siano in contrasto con la tutela del patrimonio storico-culturale, ma che si tratti invece di una valorizzazione finalizzata alla fruizione turistica.
“Con grande rispetto accogliamo la decisione della Corte costituzionale riguardo alle competenze tra Stato e Regione”, dichiara Filomena Ricci, delegato del WWF Abruzzo, “ma restiamo convinti che trasformare i trabocchi in veri e propri grandi ristoranti su palafitte, concedendo la possibilità di aumentare volumetrie, finirà per snaturare la storia e l’immagine di quei luoghi. Non sempre l’esito delle discussioni legali è quello che si desidererebbe e la nostra Associazione è abituata a rispettare comunque le decisioni, a maggior ragione se provengono dalla Corte costituzionale, ma a nostro avviso la legge regionale non fa un buon servizio alla cultura e al paesaggio abruzzese e probabilmente neppure al turismo”.
“La bellezza dei trabocchi sta nella loro unicità”, conclude, “nel loro essere un elemento caratteristico del paesaggio ben inserito nell’ambiente e simbolo dell’Abruzzo costiero. Chi arriva da fuori cerca questo, la peculiarità, il senso del luogo, la genuinità. La costa adriatica è piena di ristoranti sul mare, i trabocchi sono un’altra cosa, ingegnose e antiche macchine da pesca, sulle quali proporre una ristorazione semplice e tradizionale (il WWF, è bene ricordarlo, non è mai stato contrario a una piccola attività di ristorazione), accanto a momenti formativi, visite guidate, educazione ambientale, insomma presidi deputati al racconto di un territorio e della sua tradizione. Non certo semplici ristoranti sul mare”.