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La cavalla di Sant’Eufemia non ce l’ha fatta: le associazioni denunciano i responsabili

Giulio Catalucci di Giulio Catalucci
17 Agosto 2024
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Sant’Eufemia a Maiella. Una storia tragica che ha scosso le coscienze di molti per la brutalità e l’indifferenza in cui versava il povero animale  negli ultimi giorni.

Non c’è stato infatti nulla da fare per salvare la povera cavalla che era rimasta agonizzante Sant’Eufemia a Maiella, in provincia di Pescara.

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Appena appresa la notizia dai social di Enrico Rizzi, le associazioni Lndc Animal Protection, Progetto Islander e Ihp Italian Horse Protection si erano attivate andando sul posto la sera del 15 agosto in compagnia dei carabinieri. 

In seguito, oltre a fare diverse telefonate, avevano inviato una Pec alla Asl e ai carabinieri chiedendo l’autorizzazione a intervenire in maniera più efficace con un veterinario specializzato per valutare il da farsi per salvare l’animale.

 

Dopo una giornata trascorsa invano a sollecitare e attendere risposte che non sono arrivate, nella serata del 16 agosto, le associazioni erano anche riuscite a convincere il proprietario a cedere la cavalla in modo da tentare di curarla ma era necessario l’intervento della Asl che è avvenuto la mattina successiva, oggi 17 agosto, e l’animale è purtroppo spirato davanti ai loro occhi. 


Da quanto appreso, sembrerebbe inoltre che il proprietario dell’animale non avesse effettuato la terapia prescritta dal suo veterinario. 

 

“Vogliamo andare a fondo di questa storia e capire esattamente cosa è successo, quindi sporgiamo denuncia auspicando che venga fatta la dovuta chiarezza su tutto. A partire dal comportamento del proprietario della cavalla e la sua presunta negligenza nel curarla, ma è necessario fare chiarezza anche sull’operato dei Carabinieri e della ASL veterinaria perché è palese che qualcosa nel sistema non ha funzionato come avrebbe dovuto. Perché non sono intervenuti i Carabinieri Forestali? Perché la ASL veterinaria non è intervenuta tempestivamente? Perché il proprietario non ha provveduto a far visitare nuovamente la cavalla se la cura prescritta dal suo veterinario, sempre che sia stata somministrata correttamente, non aveva alcun effetto? Perché la cavalla è dovuta morire tra atroci sofferenze senza ricevere l’adeguata assistenza? Vogliamo risposte per tutte queste domande e vogliamo che ognuno si assuma la responsabilità che gli compete per quanto accaduto.

Ecco perché ci rivolgiamo alla Procura e attendiamo i risultati della necroscopia. Saremo in prima linea per cercare di dare giustizia a questo povero, ennesimo animale vittima della negligenza e dell’incuranza umana”, affermano Lndc Animal Protection, Progetto Islander e Ihp Italian Horse Protection in un comunicato congiunto.

 

Foto Enrico Rizzi

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