Atri. “L’ultima ‘coccola’ della Asl di Teramo per l’ospedale di Atri puo’ essere anche definita ‘minestrone’. Praticamente, secondo le informazioni in nostro possesso – e che potrebbero tranquillamente essere confutate, ma anche no! – e’ stata disposta la chiusura dell’Utic (terapia intensiva coronarica) ed il suo accorpamento alla Medicina”. La denuncia arriva da Alfonso Prosperi capogruppo del Pd al Comune di Atri. Stessa sorte – prosegue – che riguardera’ anche il reparto di Ginecologia, che fino a qualche giorno fa ha assicurato un buon numero di interventi di Day Surgery e garantiva, poi, il mai sottovalutabile servizio di interruzione di gravidanza argomento di attualita’ sconcertante, visto quanto accaduto a Trapani dove operano solo medici obiettori di coscienza. In bilico anche i reparti di Oculistica e Pediatria e, dulcis in fundo, l’unione della Chirurgia all’Ortopedia nel periodo estivo che sembrerebbe essere stato gia’ deliberato. Ma di questo non ne abbiamo certezza”. Prosperi si dice “sconcertato”. “Un bel pacchetto regalo confezionato malamente e frettolosamente che, ancora una volta, dimostra l’uso dello stillicidio delle iniziative che non hanno nessun senso logico ne’ sanitario, senza la necessaria programmazione e visione strategica come abbiamo piu’ volte chiesto in sede politica. Un’agonia programmata o una grave insipienza? Non abbiamo bisogno di queste ricette, risparmiateci queste sconcezze e non fatele passare per ‘riorganizzazione’, ‘razionalizzazione’, ‘ottimizzazione’ ed altre amenita’. L’ospedale di Atri – dice il capogeruppo Pd – ha bisogno di programmazione seria e sicurezza nel suo ruolo futuro sul territorio. Altro che accorpamenti, tagli sconsiderati e precarieta’ sanitaria! Dove e’ andato a finire – si chiede – il ‘progetto cantierabile con un cronoprogramma puntuale che preveda una rivoluzione dell’asticella del tempo per l’utilizzo degli strumenti della diagnostica, anche in riferimento ad un bacino di utenza piu’ ampio di quello naturalmente atriano, e la specializzazione in alcuni settori quali la radiodiagnostica, la medicina nucleare, l’urologia, la fibrosi cistica e l’oculistica, nel quadro delle sostenibilita’ della sanita’ abruzzese’? Possiamo ancora credere nel rilancio dell’ospedale di Atri, annunciato dalla Regione pochi mesi fa in una riunione tenutasi a Pescara? Ditecelo”, conclude Alfonso Prosperi.