Pescara. Quando avevo 12 anni e adoravo quel ragazzo un pò svitato con il cappello al contrario che cantava Ciao Mamma mia nonna mi diceva “ma te piace sto scemo? Mah”. Io impazzivo per le sue canzoni e le cantavo a squarciagola nella mia camera usando il telecomando come fosse un microfono. Da quel giorno sono passati 20 anni e quel ragazzo è cresciuto, come me del resto. Ma la voglia di cantare le sue canzoni non mi è passata…anzi. I suoi testi sono diventati un credo per chi come me pensa positivo ogni giorno e risponde con un sorriso a ogni situazione. Per questo quando il suo Go ha rimbombato nello stadio Adriatico e ha preso il via lo show di Lorenzo è iniziativa una vera e propria festa. Si perché Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, è in grado di trasformare una calda sera d’estate in una notte fantastica. Il viaggio nella quarta dimensione immaginato e studiato a tavolino con il suo staff e con il coreografo, Luca Tommassini, in realtà è possibile non grazie agli effetti speciali ma alle sue canzoni e ai testi che uniscono realtà, speranza e sogni dei giovani di oggi. Quel giovanotto di un tempo, che faceva il dj nei locali di Roma, in questo tour è tornato sul palco a forma di fulmine con un carico di energia da trasmettere ai suoi fans in delirio. I 30mila dell’Adriatico, non curanti del caldo, hanno metaforicamente accettato subito il “progetto” di Jovanotti che, arrivato sul palco avvolto da una nuvola di fumo, ha iniziato a intonare Penso positivo accompagnato poi da tutti i presenti. Un coro unanime di positività ha cacciato ogni malumore, fatto dimenticare il caldo e l’attesa dello show, accompagnata però dalla musica di due dj. Lo spettacolo è andato avanti poi tra vecchi e nuovi brani, da Sabato a Bella, da Fango a L’ombelico del mondo. Un mix che è piaciuto a quel variegato pubblico fatto di under 35/40 in buona parte accompagnati dai figli di 8/10 anni in delirio. Si perché Lorenzo negli stadi piace a tutti, grandi e piccoli, ma soprattutto affascina quel suo essere in controtendenza e ribadire che pensa positivo. Nel suo spettacolo, dove non mancano tanti video, ha lanciato di nuovo un messaggio di speranza per il futuro, di orgoglio per la sua appartenenza al popolo italiano, e di voglia di fare perché si sente vivo. Jovanotti fa parte di quell’Italia che ci crede e con le sue rime cerca di trasmetterlo. Stupefacente e a tratti comico invece, il suo look seppur curato nei particolari da artisti importanti, come per esempio la maison Valentino, interpreta la sua voglia di trasportare i suoi fans nella quarta dimensione con pantaloni argento, ma anche stivaletti con i fulmini e corazze in metallo. Lui balla, salta, grida, usa un joystick come per manovrare lo spettacolo e poi abbraccia i suoi strepitosi musicisti e poi corre su e giù cercando di tendere la mano ai fans perché per lui il contatto è fondamentale. Due ore e 35 minuti di puro caos, come lui stesso ha ricordato con un video pubblicato subito dopo il concerto sul profilo Facebook, che ha fatto vivere a lui e ai 30mila dell’Adriatico una notte fantastica! (e.b.)
