L’Aquila. Protesta della Filca – Cisl contro le irregolarità nella ricostruzione post-sisma. Domenica I° maggio, in occasione della Festa dei Lavoratori, la Filca-Cisl organizza, dalle 10 alle 12, un presidio in piazza Duomo, all’Aquila “a tutela dei diritti sindacali, per prevenire la destrutturazione del settore edile e l’evasione ai danni degli enti previdenziali e di assistenza”. “Nei cantieri della ricostruzione”, denuncia Pietro Di Natale, segretario regionale Filca- Cisl, “vengono troppo spesso violati i diritti dei lavoratori, demansionati e dequalificati e costretti ad accettare retribuzioni inferiori rispetto alle professionalità acquisite negli anni. Tutto con un calcolo delle ore in busta paga che non corrisponde a quelle realmente effettuate, giustificate con assenze, ferie, permessi inesistenti e malattia”. Di Natale fa notare come “la presenza di meno ore in busta paga produce il rischio di destrutturazione delle casse edili, ma soprattutto conseguenze negative per i lavoratori cosu voci quali ferie, tredicesima, permessi, copertura per malattia e infortuni, prestazioni assistenziali, premialità Ape, contributi per la pensione, indennità di disoccupazione, corsi di formazione per la sicurezza e di riqualificazione della manodopera”. L’analisi della Filca- Cisl è preoccupante: “Molti operai edili della provincia dell’Aquila sono senza lavoro e vengono considerati troppo “vecchi” per stare sui cantieri e troppo giovani per accedere alla pensione”, sottolinea Di Natale, “è contraddittorio che i lavoratori di un territorio che ha subìto il terremoto siano senza occupazione. Il tessuto socio-economico locale avrà difficoltà serie a ripartire senza il loro reinserimento. Inoltre, le aziende dei settori collegati all’edilizia applicano la cassa integrazione, mentre i materiali per i cantieri arrivano da fuori regione. L’illegalità sta dilagando nei lavori della risostruzione post-sisma, e contegiando molte imprese regolari, schiacciate dalla concorrenza sleale”. Secondo la Filca – Cisl “i lavori vengono, spesso, concessi in subappalto, con notevoli ribassi. E’ in atto la sostituzione della manodopera dipendente con quella dei falsi lavoratori autonomi e dei dipendenti di altri settori. Proliferano i contratti a tempo determinato”, aggiuge Di Natale, “e, nonostante sia prevista nelle ordinanze l’applicazione del Durc cartaceo fino al 31 dicembre 2016, le imprese fanno ricorso al Durc on line (Dol), che viene accettato da molti comuni del cratere, che non versano quanto dovuto in Cassa edile. I dati diffusi dall’Osservatorio per la ricostruzione rilevano la destrutturazione del settore e un’altissima evasione contributiva. Non possiamo accettare che tutto ciò accada. L’1 maggio saremo in piazza, all’Aquila, per richiamare l’attenzione del Governo e delle istituzioni locali su questo gravissimo problema”.