Palena. Ecco Iris e Margherita, le due orse ospiti dell’area faunistica di Palena, in provincia di Chieti, dove si trova anche Juan Carrito. JC è l’orso di circa due anni, figlio dell’orsa Amarena, catturata dai professionisti del Parco della Maiella, per essere “rieducato alla natura” all’interno dell’area.
Le immagini del video che le riprendono mentre giovano su un albero, sono state pubblicate dalla pagina “Area Faunistica dell’Orso bruno”, a ferragosto dello scorso anno.
Insieme a Caterina, orsa molto anziana, Iris e Margherite sono orse euro-asiatiche, salvate dall’associazione “Orsi della Luna”. Si trovano in cattività in quanto provengono da tristi storie di sfruttamento. Sono dunque due animali non in grado di vivere autonomamente in natura.
Storie assolutamente diverse rispetto a quella di Juan Carrito, che dentro al recinto dell’area faunistica ci è finito perché oltre ad essere un orso confidente e problematico era anche un animale fortemente condizionato dall’odore del cibo, nel suo caso, da quello della spazzatura, a Roccaraso, la cittadina di montagna che aveva scelto per viverci.
La comunicazione del Parco che dava notizie sullo stato di Juan Carrito risale allo scorso 8 marzo.
“L’iintervento di cattura dell’animale mediante telenarcosi, è avvenuto in condizioni ottimali, pianificando attentamente le operazioni per la sicurezza dell’animale: Juan Carrito non è stato minimamente sottoposto a stress durante le operazioni, la sedazione, che ne ha consentito un controllo clinico e il trasporto nella vicina area faunistica di Palena, si è risolta in meno di due ore, e tutti i parametri clinici dell’animale sono risultati nella norma”, aveva scritto il Parco, “Juan Carrito sta bene, oggi ha mangiato alimenti naturali, ha potuto interagire visivamente con le altre orse presenti nel recinto (ovviamente separate da lui), ha utilizzato da subito il sito di rifugio predisposto nel recinto e non ha mostrato particolari segni di stress. L’area faunistica è interdetta alla frequentazione dei visitatori, è monitorata attraverso un sistema di videosorveglianza ed è accessibile solo agli operatori del Parco che, per tempi estremamente limitati, vi accedono per fornire cibo e fare controlli di sicurezza”.
Il Parco ha anche scritto che i tecnici sono a lavoro, d’intesa con gli enti competenti, per “pianificare il prossimo intervento sperimentale di traslocazione in natura, che avverrà non appena le condizioni meteorologiche e sul campo lo permetteranno, soprattutto in relazione al benessere dell’orso. Il Parco e tutta la partnership istituzionale avrà cura di darne notizia senza ritardo”.