Teramo. Un uomo è stato arrestato e condotto in carcere perché ritenuto presunto responsabile dei reati di atti persecutori e minaccia aggravata.
Lunedì 5 maggio, la Squadra Mobile della Questura di Teramo ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Teramo su richiesta della Procura della Repubblica, nell’ambito di un’articolata attività d’indagine condotta dalla stessa Squadra Mobile.
Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe più volte molestato e minacciato una donna e il padre di lei, inviando numerose lettere anonime – scritte al computer – non solo ai due, ma anche a persone a loro vicine. Le missive contenevano gravi offese e minacce, anche di morte, rivolte alla donna e ai suoi familiari. In un caso, una busta recapitata alla vittima conteneva anche un bossolo di proiettile colorato con una sostanza rossa simile al sangue.
Il movente sarebbe legato all’incapacità dell’uomo di accettare il rifiuto della donna.
Le indagini, supportate da strumenti di pedinamento elettronico e impianti di videosorveglianza posizionati in prossimità di cassette postali, hanno consentito di monitorare l’arrestato durante l’atto di spedizione delle lettere. Fondamentale, in questo contesto, anche la collaborazione con Poste Italiane.
Grazie all’attività tecnica autorizzata dalla Procura, gli operatori della Squadra Mobile hanno documentato il momento in cui l’uomo imbucava alcune delle ultime missive anonime, successivamente sequestrate prima che raggiungessero i destinatari.
Il soggetto è stato rintracciato sul posto di lavoro. Durante la perquisizione personale, domiciliare e veicolare effettuata contestualmente all’arresto, sono stati rinvenuti e sequestrati gli abiti indossati durante l’imbuco delle lettere.
Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Teramo, a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente.