Fontecchio. Con “Interlinea – Inusuali sentieri” si apre una nuova esposizione a Le Officine di Fontecchio, in provincia dell’Aquila, con i lavori, o meglio con le azioni su legno di Antonio Ludovico De Santis. L’appuntamento per l’apertura sarà alle ore 18 di sabato 14 ottobre, e resterà visitabile per i successivi 17 giorni, fino al 31 ottobre. In questi giorni la mostra sarà visitabile previa prenotazione.
Antonio Ludovico De Santis, detto Tony, professore di storia e filosofia, esercita la passione di artigiano da moltissimo tempo ma solamente quest’anno ha formalizzato l’idea di voler esibire una parte dei suoi lavori/progetti. Abitante di Fontecchio, è originario di Arischia dove lavora nei suoi laboratori autocostruiti. Il suo rapporto con il legno è visibile da ogni parte, nelle strutture architettoniche, negli strumenti che adopera, negli oggetti di vita quotidiana, nei mobili e arredi.
“Il suo mestiere è quello di insegnare ai liceali storia e filosofia, e questo senso di didattica formazione pedagogia si trasforma in maniera estremamente visibile nelle sue realizzazioni. Difatti i suoi manufatti non portano con sé il dubbio dell’esistenza e trovano nel mondo la loro ottimale applicazione: se ci sono le lampade per illuminare, le penne per scrivere, i giocattoli per giocare, si troveranno anche marchingegni di diverse forme e strutture, strumenti galileiani o solidi platonici”, si legge nella descrizione della mostra.
“Spesso, mentre costruisco il miei progetti, l’immagine originale cambia: non è insolito che il legno rifiuti o ceda a qualcosa che gli chiedo” – dice De Santis indicando la morfologia del nodo di un albero. E a riguardo aggiunge: “dove la pianta soffre, esprime bellezza”.
L’allestimento è realizzato dall’artista peruviano Sebastian Alvarez che ha cercato di costruire una connessione e una narrativa tra tutti gli oggetti selezionati, mettendo in scena qualcosa di inusuale quando si tratta di esposizione di artigianato. Alvarez è uno dei collaboratori de Le Officine, spazio dove ha il suo studio.
“Il senso di questa operazione – dice Patryk Kalinski, vicepresidente dell’associazione che coordina il progetto de Le Officine – è quello di permettere alla comunità fontecchiana di poter utilizzare gli spazi comunali in maniera intelligente e aperta, dare la possibilità di vivere in maniera differente le strutture che una volta avevano altre funzioni”.