Giulianova. Incontro chiarificatore e pacificatore, questa mattina, tra il Sindaco Jwan Costantini ed il giovane Alessio Di Massimantonio, querelato dal Primo Cittadino per aver pubblicato sul web, al suo indirizzo, insulti e frasi infamanti.
Nei giorni scorsi, Di Massimantonio aveva inviato una lettera porgendo al sindaco “sincere scuse per quanto pubblicato durante la passata tornata elettorale.
La delusione per la lista non presentata – si legge – nonché l’incapacità dei rappresentanti della sinistra di presentare un progetto forte e coeso, mi portarono a sfogare la frustrazione accumulata sui social, conducendo una campagna denigratoria che si rivelò, prima ancora che inefficace, eticamente non condivisibile. La competizione politica, infatti, non deve mai travalicare i limiti della correttezza e del rispetto nei confronti del candidato avversario, il quale va affrontato sui temi e non sul personale.” Di Massimantonio, in vista dell’imminente tornata elettorale si ripromette di “non commettere gli errori del passato” e lancia un appello perché sia “una sfida sana e leale. Dietro un contendente – sottolinea – c’è sempre una persona che vive nella nostra stessa città, che ha una casa, un lavoro, una famiglia. Magari ha una visione diversa, ma è pur sempre una persona come noi, non un alieno”.
Il Sindaco ha accettato le scuse del ragazzo, ha ritirato la querela e lo ha invitato nel suo ufficio.
“ Tutti possono sbagliare ma tutti possono essere perdonati – sottolinea Costantini – L’importante è capire di aver arrecato un danno e di dover rendere conto dei propri errori. La tastiera di un computer non può essere usata incontrollatamente, come fosse una fionda per colpire e offendere chi non la pensa come noi. Con Alessio, questa mattina, ci siamo incontrati sul terreno del dialogo e della conoscenza reciproca. La violenza verbale non ha giustificazioni. Restiamo, Alessio ed io, su posizioni ideologiche diverse, ma entrambi convinti che nessuna idea politica possa prescindere dal rispetto delle persone, delle loro storie e della comunità, civile e familiare, che rappresentan”.