Pescara. Fa discutere e riflettere l’inchiesta sulla presenza di contaminanti nell’area del deposito pescarese “Abruzzo Costiero”. A tal proposito è intervenuto il Forum H20 che, lo scorso 10 gennaio 2018, aveva pubblicato i preoccupanti dati sullo stato della falda emersi in una serie di elaborati, conferenze dei servizi e documenti riguardanti la caratterizzazione ambientale delle aree compiute dall’azienda e dall’ARTA.
Dopo una segnalazione e una serie di verifiche svolte dalla ditta”, dichiara Augusto De Sanctis del Forum H20, ” erano stati riscontrati numerosi contaminanti in falda, tra cui il pericoloso benzene, trovato anche all’esterno del sito a monte idrogeologico”. “Bene quindi l’inchiesta e l’incidente probatorio”, continua De Sanctis, “che potranno chiarire sia lo stato del sito e delle aree contermini sia la correttezza delle procedure seguite. Quello che vogliamo evidenziare in questa fase è l’estrema vulnerabilità del contesto ambientale in cui si situa l’impianto, in piena zona di esondazione del fiume Pescara che è a pochi metri”.
“Aver realizzato in quel punto un deposito carburanti così delicato”, conclude De Sanctis, “per i possibili impatti sia in caso di sversamento di sostanze sia in caso di alluvione a nostro avviso è stato un grave errore e ora serve riflettere sulla sua messa in sicurezza da ogni punto di vista, compresa la delocalizzazione”.