Pescara. Presso la sede dell’Ato 4 di Pescara si sono riuniti i rappresentanti dell’Ersi (Ente regionale per il servizio idrico integrato) nella figura del presidente avv. Daniela Valenza e del commissario ing. Luciano Di Biase, dell’Arap con il commissario geom. Giampiero Leombroni e dell’ing. Lorenzo Giammattei, insieme ai rappresentanti dei Corpi della Polizia Provinciale dell’Aquila e di Pescara. Oggetto della riunione – come ha spiegato il presidente Valenza – era tracciare le linee di una nuova programmazione utile ad individuare le “falle” nel sistema depurativo regionale, complessivamente considerato, ovvero identificare i limiti che producono l’inquinamento delle acque, a partire dagli assi fluviali, e segnatamente dall’asse del fiume Pescara, individuato quale corso fluviale “pilota” da indagare ai fini del progetto. Il presidente ha ribadito la precisa volonta’ di proseguire nella costruzione di una task-force, grazie all’appoggio di Arap, anche se c’e’ notizia dell’istituzione di un’altra task-force per ordine prefettizio (costituita da Polizie provinciali, Capitaneria, Noe dei Carabinieri ed altri Enti). L’esistenza di quest’ultima, secondo Daniela Valenza, impone la necessita’ di armonizzare le azioni di tutela ambientale mediante un raccordo delle specifiche competenze degli enti che costituiscono e concorrono operativamente alle attivita’ delle singole unita’ costituite. L’Ersi e’ ancora un ente costituendo – ha precisato il presidente – ma a questo punto l’ipotesi di una terza task-force operativa, come risultanza delle prime due, e’ un’ipotesi piu’ che percorribile nel delineato quadro di partizione delle competenze, sempre in vista della tutela ambientale. Di recente, proprio in attuazione degli obiettivi fissati, per volonta’ di Ersi-Arap sono stati effettuati sopralluoghi su 6 impianti di depurazione. Azioni derivanti da un Piano di contenimento e successiva eliminazione degli apporti inquinanti, dove tra i primissimi impegni figurano la mappatura degli scarichi abusivi, verificati non solo nei pressi della foce del fiume Pescara, primo fiume destinatario delle attenzioni della neonata task-force, ma anche risalendo a ritroso lo stesso asse fluviale nonche’ la verifica dello stato dell’impiantistica dedicata alla depurazione. In particolare, nelle ricognizioni operative effettuate sugli impianti di Scafa e Torre de’ Passeri sono stati verificati impianti e macchinari obsoleti e sottodimensionati, con scarsa manutenzione ordinaria e straordinaria, nello specifico con nastri delle presse fermi da anni o mai utilizzati, caratteristica rilevata anche nell’impianto di Popoli. Sempre a Scafa, i letti di essiccamento per il fango faticano nella disidratazione e lo stesso tracima fuori dalle aree designate. Si e’ precisato che ogni impianto destinatario dell’attivita’ di sopralluogo, con tanto di attivita’ di prelievo delle acque, dovra’ essere censito e classificato mediante una serie di dati di riferimento che sono stati precisati. Infatti, per ogni impianto, gli enti, mediante l’apporto tecnico di esperti del settore, provvederanno a redigere: una relazione di sopralluogo, una scheda tecnica dell’impianto di volta in volta visitato, una relazione in ordine alla consistenza batteriologica del campione prelevato. I tecnici incaricati provvederanno quindi ad allegare fotografie che attestino, anche visivamente, le condizioni e lo stato effettivi dell’impianto e, da ultimo, ad acquisire il fascicolo autorizzatorio relativo ad ogni singolo impianto. Ad oggi, i sopralluoghi effettuati hanno consentito di riscontrare un’eccesiva azione di sterilizzazione, con presenza sopra le norme di acido peracetico. I problemi riscontrati quindi, sono essenzialmente di carattere strutturale-organizzativo. La task force Ersi-Arap ha pertanto l’obiettivo primario, a breve termine, di bonificare l’area Pescara-Aterno; una volta che la proposta sara’ condivisa, si passera’ agli obiettivi a lungo termine sulle aste fluviali successive, a cominciare dal fiume Saline. Di conseguenza, l’azione principale permanente resta quella di ispirare e creare un definitivo “Nucleo strutturale di controllo”, con ruolo di coordinamento ed indirizzo. Una volta testata la funzionalita’ di questo complessivo Piano di contenimento dell’inquinamento delle acque, sara’ anche piu’ agevole ottenere tutti i finanziamenti necessari attraverso la Regione Abruzzo.