Chieti. Sono sempre più frequenti e preoccupanti gli episodi di violenza ai danni dei professionisti sanitari, l’ultimo avvenuto ieri nel Pronto soccorso dell’Ospedale “SS. Annunziata” di Chieti che ha visto coinvolti due infermieri. Il presidente dell’Ordine Infermieri della provincia di Chieti, Giancarlo Cicolini, esprime massima solidarietà alle colleghe vittime dell’aggressione e sollecita interventi di
prevenzione. “Le istituzioni competenti identifichino i fattori di rischio per la sicurezza del personale e pongano in essere le strategie organizzative, strutturali e tecnologiche più opportune” chiede Cicolini, ricordando che in ambito sanitario e sociosanitario le aggressioni fisiche hanno raggiunto il 48% e il 27% degli operatori, in particolare nei servizi di emergenza-urgenza e nelle strutture psichiatriche.
Il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Chieti, Ezio Casale, sollecita la Asl ad attivare in tempi rapidi interventi strutturali per il Pronto soccorso del “SS. Annunziata”, per “migliorare le condizioni di sicurezza e lavoro degli operatori e garantire un’accoglienza dignitosa ed efficiente per i pazienti. Serve un posto fisso di Polizia attivo 24 ore su 24 e un servizio di vigilanza costante all’interno del Pronto soccorso. Va rafforzata la dotazione di personale, specie nei momenti di maggiore afflusso. L’area per il triage va adeguata, dedicando un apposito locale che garantisca il rispetto della privacy delle persone”. “Già dal novembre 2007 – ricorda Casale – il ministero della Salute ha inviato alle Regioni la Raccomandazione n. 8 che sollecitava interventi di prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari. Nulla o quasi, però, sembra sia stato fatto in tutti questi anni nella nostra regione, né presso i presidi ospedalieri dei Pronto soccorso né nelle sedi di guardia medica”. La prevenzione degli episodi di violenza richiede che l’organizzazione sanitaria identifichi i fattori di rischio per la sicurezza del personale e “diffonda una politica di tolleranza zero verso atti di violenza, incoraggi il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e a suggerire misure per ridurre o eliminare i rischi e faciliti il coordinamento con le Forze dell’ordine o altri soggetti che possano fornire un valido supporto”.


