L’Aquila. Un’altra tragica morte, in ambiente montano, in circostanze ancora tutte da chiarire, che torna però a rigettare nello sconforto l’intera regione Abruzzo. Oggi pomeriggio è morto Manfredi Antonio Fabiano Tallarico, studente dell’Università degli Studi dell’Aquila, al secondo anno di Odontoiatria.
A lanciare l’allarme è stato un amico che era in sua compagnia.
Sul posto sono arrivati i sanitari allertarti tramite il 118 ma purtroppo per il giovane non c’era già più nulla da fare. Tallarico era originario della provincia autonoma di Bolzano, del Comune di Merano. Non è difficile immaginare che un giovane che arriva dall’Alto Adige abbia la passione per la montagna, l’arrampicata e la natura.
Non sono chiare le notizie che arrivano dal luogo dell’incidente. È certo che il ragazzo, che a febbraio avrebbe compiuto 21 anni, era appeso ad una corda doppia. Qualcosa è andato storto ed è precipitato. La corda a quanto pare sarebbe stata legata però a un albero. Ma sono frammentare le notizie che trapelano e solo domani il quadro sarà più chiaro. Domani mattina, infatti, è previsto un sopralluogo da parte dei soccorritori della montagna.
La località in cui era arrivato con il compagno di escursione è una zona impervia, di natura selvaggia, non c’è nemmeno un vero e proprio sentiero. È conosciuta come Fossa di Valleona, poco distante da Fosso Spedino. Si tratta di un’area del Comune dell’Aquila, nella frazione di Roio.
È una cavità carsica, un’enorme fossa con pareti alte decine di metri. Più note le aree che insistono nella Riserva naturale regionale delle Sorgenti del Fiume Vera che però ricadono nella frazione di Tempera.
Il pm della Procura dell’Aquila Antonio Timpano ha avviato un’indagine per capire nel dettaglio quanto accaduto ma si sa già che non ci sono responsabilità di terzi. La delega per le indagini è stata affidata ai carabinieri del comando provinciale dell’Aquila.