Giulianova. L’inchiesta della Procura di Teramo su presunte irregolarità in alcuni appalti per opere pubbliche al Comune di Giulianova, che conta sette indagati accusati a vario titolo di reati che vanno dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti all’abuso d’ufficio, inizia già ad avere le prime conseguenze sul piano amministrativo. Il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro, applicando le normative dell’anticorruzione, ha disposto la rotazione di competenze per la dirigente Mari Angela Mastropietro, indagata insieme a sei imprenditori, che passa dalla 2° area (ambiente, uso del territorio, infrastrutture e Suap), alla 1° area (Finanza e Servizi interni).
Al suo posto, alla seconda area, arriverà il dirigente Corinto Pirocchi che in ogni caso, per garantire continuità all’azione amministrativa, concluderà il procedimento relativo alla variazione di bilancio in itinere e la predisposizione della bozza di bilancio annuale e pluriennale 2017¬2019 con responsabilità di tutti gli atti e provvedimenti, anche a valenza esterna, necessari. “Si tratta di una rotazione dovuta all’avviso di garanzia ricevuto dalla dirigente Mastropietro e che il sindaco ha deciso di effettuare a salvaguardia del superiore interesse pubblico al buon andamento, alla trasparenza e alla continuità dell’azione amministrativa coerentemente con quanto disposto dall’art. 16 del Testo unico del pubblico impiego, richiamato nel Piano Anticorruzione approvato dall’ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione ¬ si legge in un comunicato del Comune ¬ come misura di carattere successivo al verificarsi di fenomeni corruttivi. La norma, infatti, dispone la ‘rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva’, cosiddetta rotazione ‘straordinaria’, desumendosi, dal tenore della norma, l’obbligo per l’amministrazione di assegnare il personale sospettato di condotte di natura corruttiva, che abbiano o meno rilevanza penale, ad altro servizio, trattandosi, nella specie, di una misura di carattere eventuale e cautelare tesa a garantire che nell’area ove si sono verificati i fatti oggetto del procedimento penale o disciplinare siano attivate idonee misure di prevenzione del rischio corruttivo”.