Pescara. “La gravità delle dichiarazioni e degli atteggiamenti che emergono dalle intercettazioni del dirigente dei lavori pubblici del Comune di Pescara, arrestato lunedì scorso, non può che costringere il Movimento 5 Stelle a reiterare, con forza e fermezza, la richiesta di dimissioni immediate del sindaco Carlo Masci, responsabile dell’assoluta mancanza di giudizio e vigilanza nei confronti del tecnico Fabrizio Trisi, investito da parte del sindaco di un ruolo fiduciario tanto importante quanto delicato. Una copertura politica così forte e incondizionata da aver permesso, in un settore in cui si investono 100 milioni di euro di fondi pubblici, il proliferare di un sistema del malaffare che ha operato indisturbato per mesi”.
Lo scrivono in una nota i consiglieri del Movimento 5 Stelle Pescara Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo che, con le altre minoranze presenti in Consiglio, hanno protocollato la richiesta di un Consiglio comunale straordinario incentrato sulla gestione del settore lavori pubblici nel Comune e sulle procedure anticorruzione a seguito dell’inchiesta della Procura sul presunto giro di mazzette, cocaina e cene in cambio di appalti.
“Dopo aver ritenuto più importanti un forum sulla sicurezza a Tel Aviv e la partecipazione ai funerali di Berlusconi a Milano – osservano -, il sindaco Masci è rientrato, finalmente, in città ed è ora che riferisca alla città circa i gravissimi fatti che sembrano emergere dalle indagini che hanno portato all’arresto del suo uomo più fidato, l’architetto Trisi, ritenuto appena sabato scorso il miglior dirigente che il Comune di Pescara abbia mai avuto”.
“Dovrebbe spiegare il sindaco Masci, a conoscenza da mesi dell’indagine, quali azioni ha messo in atto per salvaguardare il Comune dai potenziali presunti illeciti nell’ambito degli affidamenti degli incarichi fiduciari e dei pubblici appalti. Dovrebbe spiegare il sindaco Masci, insieme all’assessore ai lavori pubblici Luigi Albore Mascia, come sia possibile lavorare quotidianamente a stretto contatto con un dirigente in condizioni di alterazione da alcol e droga e rimanere estranei e distanti rispetto ai tanti episodi segnalati da altri dipendenti, da professionisti, da cittadini che entravano in contatto con i soggetti implicati nella vicenda. Dovrebbe spiegare il sindaco Masci perché l’apparato amministrativo e quello politico, entrambi da lui guidati, non hanno avuto nessun anticorpo e antidoto per evitare che accadesse il peggior scempio della storia del Comune di Pescara. Di tutto questo, e non solo, chiederemo conto in questo Consiglio che da regolamento dovrà essere convocato al massimo entro 20 giorni”, proseguono i consiglieri.
“Attendiamo con ansia che il sindaco si assuma la responsabilità oggettiva di quanto accaduto e faccia un passo indietro restituendo dignità all’ente comunale, dignità ai tanti dipendenti onesti del nostro Ente, alle tante imprese serie e professionali che operano correttamente sul nostro territorio, ai tanti professionisti che con il lavoro onesto e responsabile tengono alto il valore di Pescara. Si allontani, con il sindaco, il puzzo insopportabile della corruzione, del malaffare, dell’inciucio in cui, a causa dei collaboratori amici da lui scelti, la nostra città è sprofondata”, concludono.