L’Aquila. Farà tappa lunedì 9 ottobre all’ospedale San Salvatore dell’Aquila “In viaggio con gli Occhi di Chiara”, il tour in bicicletta per sensibilizzare alla donazione organi e tessuti, di Giuseppe Rizzotto e Orsolina Zanin, gli zii di Chiara Munaro, morta tre anni fa, a soli 21 anni, a causa di un male incurabile.
I suoi genitori, Michela Rizzotto e Leonardo Munaro, hanno deciso di donare le cornee della loro unica figlia, e hanno poi fondato l’associazione Ciao Chiara, per favorire con varie iniziative la cultura delle donazioni.
Ad accogliere la tappa aquilana del tour, partito il 23 settembre da Creazzo in provincia di Vicenza, la città della famiglia Munaro, è la Banca degli occhi di L’Aquila, centro di riferimento regionale per Abruzzo e Molise, diretta dal dottor Germano Genitti, primario del reparto di Oculistica dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.
L’arrivo di Giuseppe Rizzotto e Orsolina Zanin, da anni ciclisti amatoriali, è previsto in mattinata, davanti all’Edificio 2 ingresso C dell’ospedale San Salvatore ma ancor prima saranno in città i genitori di Chiara, che si intratterranno con Germano Genitti e il suo staff e per per visitare la struttura del capoluogo.
“Nel nostro territorio da anni siamo in prima linea nell’azione di sensibilizzazione alla donazione – commenta Genitti -. Risultati anche importanti ci sono stati e la dimostrazione sta nel lavoro fatto dalla Banca degli occhi nel mettere a disposizione cornee da trapiantare. Ma non bisogna abbassare la guardia perché deve crescere la cultura in questo senso”.
Momento solenne sarà la consegna di due maglie con la scritta “In viaggio con gli occhi di Chiara”. A seguire la creazione condivisa della pagina del “diario di viaggio” dedicata all’incontro con raccolta di testimonianze, impressioni e pensieri.
Il tour, patrocinato dalla Società italiana banche degli occhi (Sibo) e dal Centro nazionale trapianti, è lungo complessivamente 2.500 chilometri, scandito in 25 tappe, e si concluderà a Zelarino, in provincia di Venezia, il 18 ottobre, dove ha sede la Banca degli occhi veneta.
Lo scopo è di unire ben 11 delle 13 città del centro nord dove hanno sede le banche degli occhi.
Spiegano i genitori: ” A Chiara sarebbe piaciuto essere d’aiuto agli altri anche con la donazione dei suoi organi, una volta che la vita l’avrebbe chiamata nell’oltre. Ad un amico per due anni ha chiesto di poter donare il sangue, ma lui ripeteva ‘dopo i 18 anni’. Al compimento dei 18 anni è però arrivata anche la malattia e il sogno della donazione è svanito. Le sue cornee rappresentano il suo atto di amore. Il nostro ora vuole essere un viaggio che unisce, per permettere che il dono degli occhi possa donare un futuro a chi non lo può vedere”.