Risale al 3 marzo 2015 l’approvazione del Piano per l’espansione della Banda Larga, meglio conosciuto come piano BUL, che avrebbe dovuto portare la fibra in tutta Italia grazie all’accordo stretto fra Infratel e TIM. Nonostante tuttavia il progetto si dovesse concludere nel 2020, ad oggi sono ancora molte le zone del tutto prive di una connessione, tra cui alcune regioni come l’Abruzzo in cui, sebbene negli ultimi tempi la situazione stia migliorando in alcuni comuni, la copertura raggiunge attualmente meno di tre famiglie su quattro.
Il 27,5% delle famiglie abruzzesi è senza connessione
Come accennato, l’Abbruzzo conta attualmente ben il 27,5% di famiglie che attualmente non possono navigare, perché non hanno una connessione ad Internet, o perché questa è troppo lenta per accedere alla gran parte delle informazioni. È lo spaccato che risalta dai dati Istat del 2018 e che colloca l’Abbruzzo, insieme al Molise, la Calabria e la Sicilia, come fanalini di coda delle connessioni in Italia alla grande rete. Per alcuni, poco avvezzi a navigare a causa dell’età avanzata, può anche essere una scelta, ma tutti coloro che vorrebbero collegarsi e non hanno la possibilità a causa della mancanza fisica del doppino telefonico o del cavo della Fibra tale situazione può rivelarsi davvero insostenibile. Sono quindi questi i casi in cui le famiglie hanno deciso di affidarsi a compagnie che, si pensi a Linkem ad esempio
Margini di miglioramento
Ciò comunque non toglie che nonostante siano sempre di più gli italiani connessi a Internet (ovvero attualmente il 92%, soprattutto tramite smartphone) comunque per quanto riguarda la sua diffusione siamo ancora il fanalino di coda in Europa, soprattutto per quello che riguarda il suo utilizzo. Vediamo la situazione nel dettaglio. Gli italiani si connettono ad Internet in media un paio di ore al giorno, con una buona fetta che dedica il suo tempo ai Social o che chatta da WhatsApp e Messenger dallo smartphone. A crescere sono soprattutto i servizi legati all’Advertising e al Tempo libero, compreso l’e-gaming e lo sport, mentre la parte informativa cresce più lentamente. Secondo l’indagine Eurostat infatti gli italiani non hanno ancora inserito tra le loro abitudini di naviganti l’uso del web per accedere alle Pubbliche Amministrazioni per il disbrigo delle pratiche personali, ancora meno per fare operazioni bancarie, mentre gli acquisti tramite la rete cominciano appena a crescere. Abitudini che collocano l’Italia al quart’ultimo posto in Europa, seguiti solo dai bulgari, dai romeni e dai greci, e ben lontani dai numeri fatti registrare dai danesi, il 98%, i lussemburghesi col 97% e gli olandesi con il 95%.
Sebbene quindi il nostro paese stia compiendo una serie di sforzi necessari a recuperare il tempo perduto, la strada da fare è ancora tanta.