Sulmona. In merito alla polemica sollevata dalla Consigliera Teresa Nannarone relativamente all’impiego di un detenuto ammesso ai benefici della semilibertà, ritengo doverose le precisazioni di seguito indicate.
Da informazioni assunte presso gli uffici, ho avuto modo di apprendere che il detenuto in argomento, presta attività, in qualità di bibliotecario volontario, presso la Biblioteca Diocesana, ubicata nel Polo Museale di Santa Chiara, a seguito di intese intervenute tra la Direzione della Casa di Reclusione di Sulmona e la Diocesi di Sulmona- Valva.
Nessun atto riguardante il predetto detenuto è intercorso tra la direzione dell’istituto penitenziario e il Comune di Sulmona.
Lo stesso opera, in applicazione delle misure previste dalle vigenti disposizioni di legge e sulla scorta delle autorizzazioni rilasciate dai competenti organismi del Ministero della Giustizia, per conto della Diocesi e presso i locali in esclusiva disponibilità della stessa.
Al riguardo, la Curia ha agito nell’esercizio di una sua prerogativa, fondata su specifici presupposti di legge, mirati al perseguimento della funzione rieducativa della pena e al reinserimento sociale dei detenuti, e nessun assenso, in quanto non previsto e comunque non richiesto, è stato espresso dal Comune di Sulmona.
Respingo, pertanto, al mittente, con fermezza e determinazione, l’accusa, artatamente costruita dalla Consigliera Nannarone, lesiva della mia onorabilità, secondo la quale il detenuto “è entrato in Città dalla porta principale apertagli dal Sindaco Gianfranco Di Piero”, ritenendo tale affermazione una tangibile manifestazione della campagna denigratoria contro il Sindaco e l’Amministrazione Comunale, pervicacemente perseguita dalla Consigliera Nannarone.