Atri. Gravi atti di violenza contro gli animali, un cane è stato impiccato dal proprietario a Torricella sicura e un gatto è stato ferito da una freccia ad Atri.
Entrambe le circostanze hanno condotto i carabinieri Forestali delle locali Stazioni ad informare la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo per i reati di uccisione e lesioni ad animale.
Il cane, di razza pastore maremmano, sembrerebbe aver causato fastidio ad alcuni passanti, perché lasciato libero di vagare incontrollato; di conseguenza quest’ultimi si sarebbero lamentati con il proprietario che, per eliminare il problema, avrebbe risolto la questione con estrema crudeltà impiccando l’animale ad una trattrice.
Il gatto invece, facente parte di una colonia felina accudita da una residente del posto, è stato oggetto di tiro al bersaglio: un dardo, di circa 41 cm di lunghezza, scoccato da un arco o più verosimilmente da una balestra, ha attinto l’animale nella parte superiore sinistra della testa, alla base dell’orecchio, causandogli gravi sofferenze.
Una residente segnalante si è amorevolmente presa cura del povero animale trasportandolo presso la Clinica Veterinaria della Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo. Nella struttura è stata diagnosticata una ferita trapassante da arma da punta. Il gatto ora fortunatamente versa in condizioni migliori e tra non molto potrà ritornare alla colonia felina di provenienza.
Su entrambe gli episodi stanno facendo luce i Carabinieri Forestali, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo.
Per l’episodio che ha coinvolto il povero cane, una persona è già stata iscritta nel registro degli indagati, mentre per la vicenda del gatto i Carabinieri Forestali stanno effettuando indagini, anche circa la provenienza del dardo sequestrato, al fine di risalire al colpevole dell’esecrando gesto compiuto per mera brutalità.
Il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Teramo ricorda che alla specialità Forestale dell’Arma sono demandate in via prioritaria tutte le attività di prevenzione e repressione dei reati commessi a danno degli animali, siano essi domestici o selvatici e che questo ruolo assume oggi ancora maggiore importanza alla luce delle previsioni recentemente introdotte dall’art. 9 della nostra Costituzione che riconosce agli animali il più alto livello di protezione del sistema giuridico.
Il maltrattamento di animali, la loro uccisione, l’abbandono e la detenzione incompatibile con le loro caratteristiche etologiche sono comportamenti che nascono e si evolvono con l’uomo, vietati e severamente puniti dal nostro Codice Penale.
Le relazioni fra l’uomo e le altre specie animali si esprimono purtroppo anche attraverso comportamenti devianti e crudeli nei confronti degli animali, che possono rappresentare segnali di carenza di freni inibitori etici e/o morali da parte della persona che li compie e quindi forieri di un potenziale comportamento antisociale della stessa, diventando così elemento premonitore di una successiva struttura violenta dell’individuo e, quando compiuti da minori, sintomi acuti di situazioni familiari patologiche.