Tornimparte. “Il dibattito che si è acceso in merito all’insediamento di un impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione nel nucleo industriale di Sassa ha portato con sé, purtroppo, alcune inesattezze nella ricostruzione della vicenda di un insediamento simile proposto a Tornimparte; al fine di dare all’opinione pubblica una corretta ricostruzione, riteniamo doveroso chiarirne gli aspetti fondamentali”. Così scrivono, in una nota congiunta, Giammario Fiori, sindaco di Tornimparte, e Giacomo Carnicelli, presidente del Consiglio Comunale.
“Dopo alcuni vaghi colloqui preliminari, nei quali si parlava di un ‘impianto pilota’, da realizzarsi con la consulenza dell’Università, che non portarono ad alcuna proposta concreta” prosegue la nota di Fiori e Carnicelli “nel luglio del 2021, la Regione Abruzzo, su proposta di un soggetto privato, indisse una conferenza di Servizi in forma semplificata ed in modalità asincrona per l’installazione di un impianto per il trattamento di 20 mila tonnellate annue di fanghi di depurazione, che rappresentavano, allora, l’intera produzione annua della Provincia dell’Aquila. Preoccupati dalle dimensioni dell’impianto e da alcune criticità segnalateci da Tecnici del settore, preparammo il contributo del Comune di Tornimparte che, unito a quelli di Provincia , ASL e ARTA chiuse la Conferenza di Servizi richiedendo l’attivazione del procedimento presso il competente Servizio Valutazioni Ambientali. È bene ribadire, quindi, che il percorso illustrato non sia stato oggetto di alcun ricorso al TAR, così come è doveroso rimarcare il fatto che non c’è stata la costituzione di alcun comitato”.
“Ci rammarica la confusione generata da alcuni articoli di stampa diffusi nelle scorse settimane“ conclude la nota “nelle quali si confonde la proposta di un soggetto privato, per un impianto sperimentale dimensionato su un territorio equivalente all’intera provincia dell’Aquila con la partecipazione del Comune di Tornimparte ad un bando per la realizzazione di un Centro di Raccolta ed un relativo piccolo impianto di compostaggio, costruito con tecnologie consolidate e dimensionato, in pratica, per le esigenze di quattromila abitanti, questo sì oggetto di ricorso al TAR (sottoscritto, tra gli altri, anche dal proprietario del terreno che doveva ospitare nel comune di Tornimparte l’impianto di trattamento dei fanghi)”.