Pescara. Dopo la denuncia dei giorni scorsi, il Movimento 5 Stelle torna sulla vicenda del progetto per realizzare un impianto di produzione biogas dallo smaltimento dei rifiuti organici, che la società Ambiente S.p.A. intende realizzare nel territorio pescarese.
“Abbiamo già segnalato come sia inaccettabile che un Comune come quello di Pescara, in piena crisi finanziaria, abbia potuto perdere il treno del PNRR per realizzare un impianto su cui ora si vogliono investire ben 30 milioni di euro – commentano i consiglieri comunali Paolo Sola e Massimo Di Renzo – e sono altrettanto inaccettabili le giustificazioni rese alla stampa, che confermano ancora una volta che chi di dovere fosse del tutto impreparato alla sfida amministrativa del PNRR, e ora insiste nel voler realizzare lo stesso progetto rovesciandone i costi sui cittadini quando il tutto poteva essere fatto a costo zero”.
Il riferimento è al finanziamento che servirà per realizzare l’opera, in parte (15 milioni di euro) messo a disposizione dalla BEI (Banca Europea per gli Investimenti) da restituire in 18 anni, e in parte (i restanti 15 milioni) investiti da un privato attraverso un project financing che gli garantirebbe la gestione dell’impianto stesso per 15 anni.
“Un connubio pubblico-privato che farà gli interessi solo di quest’ultimo, che per forza di cose punterà a garantirsi un profitto che saranno gli utenti del territorio pescarese a pagare. Per di più alla base della proposta di project – prosegue il consigliere Paolo Sola – c’è un accordo che ci legherebbe mani e piedi a delle clausole a dir poco vessatorie che garantiscono al privato un ricavo minimo indipendentemente da quante tonnellate di rifiuti organici verranno conferite. Un impianto di questo tipo, che dovrebbe lavorare su 60mila tonnellate all’anno, rischia di restare improduttivo – prosegue Sola – considerando che il territorio pescarese complessivamente ne produce al massimo tra i 20mila e i 30mila. Servirebbe quindi un forte contributo dal conferimento di altre province, al costo di 110€ a tonnellata, completamente fuori mercato rispetto al prezzo che altri impianti (interamente finanziati a fondo perduto) possono offrire. Ma indipendentemente dal fatto che questi rifiuti arrivino o non arrivino, l’accordo stabilisce che sia Ambiente SpA, azienda partecipata e quindi pubblica, a garantire al privato la somma mancante. In altre parole sarebbero comunque i cittadini a pagare anche per quello che non viene smaltito!”.
“Detto in altri termini, spendiamo soldi e soprattutto male – aggiunge il consigliere Di Renzo – rinunciando anche a tutti gli incentivi statali per la produzione di biometano che, manco a dirlo, secondo questo accordo finirebbero in tasca al privato. Una somma che si può stimare tra un milione e due milioni di euro all’anno, che in 15 anni ripagherebbero praticamente già da soli, in tutto o in parte, il costo dell’impianto!”.
Questioni che il consigliere M5S Paolo Sola, membro del Comitato di Controllo Analogo, presenterà in una relazione durante la prossima riunione che dovrà esprimersi proprio su questa proposta, facendosi portavoce della preoccupazione di tutte le forze di minoranza del Comune di Pescara. “Un progetto così impostato non funziona e va fermato” – concludono i consiglieri pentastellati.