L’Aquila. Nei giorni scorsi il WWF Abruzzo e il WWF Molise hanno presentato un’integrazione alle osservazioni già inviate dal WWF Molise alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) comprendente anche la Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) del Progetto Pizzone 2, che si ricorda essere un progetto enorme che prevede la realizzazione di una centrale idroelettrica sui territori a confine tra Abruzzo e Molise.
L’intervento utilizzerà i laghi di Montagna Spaccata e Castel San Vincenzo quali bacini di pompaggio con conseguente realizzazione di nuove gallerie e condotte forzate della lunghezza di vari chilometri, centrali in caverna, pozzi piezometrici, opere di presa e restituzione più tutta una serie di manufatti esterni a servizio dell’impianto, strade di accesso e piazzali.
Il tutto dovrebbe essere costruito in aree tutelate, in parte all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNALM) e in siti della Rete Natura2000, in zone molto sensibili dal punto di vista idrogeologico, sismico e naturalistico.
Nello specifico, le osservazioni inviate sottolineano le carenze degli studi di VIA e di VINCA sotto vari aspetti: in particolare nella documentazione prodotta è riportata solo la descrizione delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idriche, idrogeologiche, naturalistiche dell’area interessata dal progetto e dei possibili impatti, rinviando all’elaborazione del progetto esecutivo (e quindi a dopo la VIA), se non addirittura alla fase di realizzazione del progetto, l’esecuzione di indagini specifiche volte a individuare gli effettivi impatti e persino ad accertare la presenza di un particolare elemento naturalistico. Una scelta contestata dalle associazioni che ricordano come le valutazioni di incidenza ambientale debbano andare a evidenziare in modo puntale gli impatti provocati da un’opera per valutare possibili mitigazioni e/o compensazioni o anche l’ipotesi zero, cioè quella di abbandonare la realizzazione di un progetto qualora fosse troppo impattante per specie o habitat.
Per alcune componenti naturalistiche è poi dichiarato chiaramente nella relazione che ci sarà un effetto negativo, ma non viene esplicitato come questo possa essere risolto. È il caso della componente ittiologica che subirà un impatto diretto dovuto alla continua modifica del livello dell’acqua nei laghi, come evidenziato nella VINCA stessa: “(…) l’abbassamento del livello medio di un bacino può comportare diversi fattori di disturbo (…) è possibile che l’azione si ripercuota sulla capacità riproduttiva di alcune specie (…) Tale abbassamento inciderà negativamente sulla fauna ittica dei due laghi (…) Un ulteriore effetto negativo è rappresentato dalla perdita di habitat riproduttivi per numerose specie presenti o segnalate, alcune delle quali inserite in All. II della Direttiva Habitat”. Gli stessi progettisti, quindi, sono consapevoli dell’impatto sulla ittiofauna, ma non ipotizzano possibili mitigazioni/compensazioni/
Anche per l’Orso marsicano vengono evidenziati problemi senza fornire soluzioni. Sempre nella relazione si legge: “le aree di progetto si posizionano all’interno degli home range dei maschi e delle femmine e ricadono in prevalenza in aree core che sono le più idonee per la specie”. Ma nonostante queste premesse, non risultano sviluppati studi o valutazioni sulle conseguenze dei lavori progettati sulla vita della comunità degli orsi e sugli obiettivi di conservazione della specie.
In conclusione emerge chiaramente che il progetto comporta danni ambientali evidenti, nonché impatti su specie tutelate presenti all’interno dei siti Natura2000 non mitigabili che dovrebbero comportare come unica conclusione possibile l’abbandono del progetto.