Sulmona. La Diocesi di Sulmona-Valva accoglie e rilancia l’appello del Cardinal Zuppi ala preghiera per la pace.
“A fronte del dolore e della sofferenza che vediamo ogni giorno”, dichiara Mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva, “la nostra risposta di cristiani non può che essere una preghiera più intensa e unita. In piena sintonia con il cardinale Zuppi e con il Santo Padre, invito tutti i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose e i fedeli della nostra Diocesi a trovare forme, modi e tempi per riunirsi in preghiera per la pace. Non limitiamoci a preghiere individuali, ma rispondiamo a questo appello con il cuore, organizzando nelle nostre parrocchie, nei gruppi e nelle famiglie, momenti di preghiera comune. Che la nostra Diocesi diventi una ‘rete di pace’ dove ogni preghiera si unisce alle altre per formare una grande supplica al Signore.”
Il cardinale Matteo Zuppi, in una lettera indirizzata a tutti i cardinali e i vescovi, ha invitato le comunità cristiane a intensificare la loro preghiera per la fine dei conflitti e delle violenze che affliggono il mondo. La missiva, datata 6 agosto 2025, si colloca in un contesto di profonda preoccupazione per il “drammatico momento di violenza, odio e morte” che caratterizza l’attuale scenario globale.
L’appello di Zuppi si fa eco di una richiesta di preghiera già lanciata da Papa Leone XIV per una “pace disarmata e disarmante”. Il presidente della CEI, accogliendo il pressante invito del Santo Padre, esorta le comunità a rivolgersi al “Re della Pace” per “allontanare al più presto dall’umanità gli orrori e le lacrime della guerra”. Non si tratta di una semplice esortazione, ma di una chiara indicazione pastorale per mobilitare l’intera Chiesa italiana in un’azione corale e spirituale.
Per dare concretezza a questo invito, il cardinale Zuppi ha fornito precise indicazioni liturgiche. Si suggerisce, in particolare, l’utilizzo dei formulari delle Messe “Per la pace e la giustizia” e “In tempo di guerra e disordini” (Messale Romano, pp. 894-896). Queste opzioni, disponibili nel rito romano, offrono testi e preghiere specificamente pensate per momenti di particolare difficoltà e incertezza, sottolineando l’importanza della dimensione liturgica nella supplica per la pace.
Inoltre, viene auspicato l’inserimento di intenzioni particolari per la pace nella preghiera universale, sia durante l’Eucaristia che nella Liturgia delle Ore. Il cardinale Zuppi invita anche le parrocchie a non limitarsi alla preghiera personale, ma a promuovere e organizzare “momenti di preghiera e di adorazione” in comune. L’obiettivo è quello di creare una rete di preghiera capillare che coinvolga tutti i fedeli, dando testimonianza pubblica della speranza cristiana in un mondo lacerato dai conflitti.
L’iniziativa del cardinale Zuppi si inserisce in un solco già tracciato da altri leader religiosi e da organizzazioni internazionali che chiedono con forza la fine delle ostilità. La Chiesa, con questo gesto, ribadisce il suo ruolo di promotrice di pace e di riconciliazione, offrendo la preghiera come strumento non violento ma potente per la costruzione di un futuro migliore.