Teramo. Edizioni Di Felice annuncia l’uscita in libreria, prevista per il prossimo 22 dicembre, de “Il Trionfo della morte“. L’opera, a cura di Emanuela Borgatta e arricchita dalla postfazione di Enrico Di Carlo, si configura come un’analisi profonda e originale di uno dei romanzi più iconici e complessi di Gabriele d’Annunzio.
Il Trionfo della morte di Gabriele d’Annunzio si configura come un’opera sorprendentemente attuale, attraversata da interrogativi che risuonano con forza nel presente. Il protagonista incarna la figura di un individuo sospeso, alla ricerca di un senso più profondo e di un’esistenza intensificata e “superiore”, tensioni che lo costringono a confrontarsi costantemente con le proprie fragilità e con un mondo che non riconosce più come proprio, né appare disposto ad accoglierne la differenza. Lo smarrimento che ne deriva è emblematico di un’epoca di transizione, il fin de siècle, e al tempo stesso instaura un dialogo diretto con l’instabilità della contemporaneità.
Per Valeria Di Felice (editore), “attraverso la centralità di un amore logorante, il romanzo consente a d’Annunzio di misurarsi con il disincanto di un’esistenza votata all’eccezionalità. La natura abruzzese, a sua volta elevata a vera protagonista, diviene specchio dell’inquietudine interiore e richiamo mistico verso il paesaggio circostante, assumendo una funzione simbolica di primo piano“.
La struttura narrativa, frammentaria e visionaria, anticipa tratti tipici del modernismo e restituisce un universo in cui la verità si configura come prospettica e instabile. È in questa capacità di risuonare oltre il proprio tempo che risiede l’attualità del romanzo: un’opera che continua a interrogarci sul presente, pur se scritta con l’eleganza di ieri.
Emanuela Borgatta, studiosa attenta alle dinamiche letterarie e alla critica dannunziana, conferma con questo lavoro la sua capacità di far dialogare i classici con la sensibilità odierna. Grazie a una solida preparazione accademica e a una scrittura elegante, la curatrice riesce a restituire al lettore la complessità psicologica dei personaggi, rendendo accessibili le sfumature più ermetiche della prosa del Vate. La sua ricerca si distingue per il rigore metodologico e per la passione nel riscoprire i legami profondi tra l’io narrante e lo spazio geografico.


